«Siamo in tre, e in tre siamo qui. I reduci di Sud chiama Nord mantengono gli impegni presi e continuano a comportarsi con il senso di responsabilità che il nostro ruolo impone. Stanotte abbiamo assistito a una situazione preoccupante: la maggioranza è in balia di quattro prezzolati. Mi dispiace dirlo, ma è la verità. Analizzando le votazioni, è evidente che sono mancati numeri importanti all’interno della stessa maggioranza, con una media di 10-12 franchi tiratori. Questo non è un segnale di crisi politica, ma di ricatto, di chi alza il prezzo nel momento in cui si accorge di avere potere contrattuale». Lo dice il leader di Snc e deputato all’Ars, Cateno De Luca, commentando la seduta di ieri a sala d’Ercole sulla legge finanziaria.
«Quando si assaggia il potere, c’è chi lo gestisce con statura e responsabilità e chi invece ne abusa. Il risultato – aggiunge – è che le dinamiche in aula sono impazzite, causando un blocco che non è più gestibile. Sospendere i lavori come è stato deciso, è una scelta che non abbiamo condiviso. Lo avevamo già detto nei giorni scorsi che eravamo contrari a sospendere i lavori sabato e domenica, perché avevamo già colto i segnali di crepe all’interno della maggioranza. Ora il rischio è che alla ripresa dei lavori si ripresentino le stesse dinamiche di ricatto, creando ulteriori problemi. È necessario fare una seria disamina interna, perché questa situazione è sfuggita di mano».
«Come gruppo parlamentare, Sud chiama Nord si era detto pronto stanotte a proseguire i lavori con responsabilità e trasparenza. Ma non possiamo dare dignità a chi, con atteggiamenti prezzolati, sta minando il funzionamento del Parlamento siciliano», conclude.
All’attacco anche il Pd: «Ancora una volta la maggioranza va in frantumi. È bastata l’approvazione di un emendamento del Pd all’articolo 11 della finanziaria per fare esplodere tutti i limiti e le contraddizioni di questo centrodestra irresponsabile, che invece di governare pensa solo a litigare. Mentre la maggioranza fuggiva, il gruppo del Partito Democratico con senso di responsabilità è sempre rimasto in aula, insieme con le altre forze di opposizione». Lo ha detto Michele Catanzaro, capogruppo del Pd all’Ars, sull’esame della manovra economica a Sala d’Ercole.
«Restiamo fermi sulla nostra posizione – ha aggiunto – se il governo intende presentare un maxi emendamento, si individuino poche norme di alto profilo per provare a dare risposte vere alle emergenze della Sicilia. Ci auguriamo che alla riapertura dei lavori, il 27 dicembre, prevalga il buonsenso».
«Non c’è nessuna frattura nella maggioranza sulla legge di stabilità regionale. E del resto l’emendamento su cui ieri sera la coalizione è andata sotto non è di straordinaria importanza, anzi possiamo dire che se sulle iniziative promosse in campo sociale la relazione nella commissione di merito può essere anche qualcosa di utile. Come Lega eravamo d’accordo di andare avanti anche ieri sera a oltranza sino al voto finale e lo abbiamo manifestato anche al presidente Galvagno». Lo afferma Salvo Geraci, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.
Sono, però, convinto – aggiunge – che entro il 28 dicembre approveremo definitivamente l’intera manovra e che si trovi un accordo complessivo anche sulle norme del maxi emendamento. Capisco Pd e Cinquestelle che ad ogni piccolissima difficoltà d’Aula parlano di cataclismi nella maggioranza Schifani, ma facciano il Natale tranquilli perché siamo determinati a varare la legge di Stabilità entro l’anno».