Rinnovabili, paradosso Sicilia: progetti per 70 gigawatt bloccati dalla burocrazia

Di Michele Guccione / 02 Marzo 2023

La Sicilia deve diventare hub energetico del Mediterraneo e per questo Terna sta calibrando la rete, affinché fra i nuovi cavidotti sottomarini e terrestri sia possibile trasferire i flussi energetici dal Nord-Africa verso i nodi del Nord-Europa, garantendo così la copertura del 100% del fabbisogno di energia dell’Unione europea grazie a sole e vento. Però anche l’Italia da sola potrebbe generare una potenza adeguata ai consumi europei (e la Sicilia occuperebbe il secondo posto dopo la Puglia), se solo si sbloccasse la costruzione di impianti “green”.

Il fabbisogno nazionale

Ad oggi, secondo l’agenda del pacchetto climatico europeo “Fit for 55”, l’Italia entro il 2030 dovrebbe installare nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per una potenza complessiva di 70 GW per coprire almeno il 65% del fabbisogno nazionale ma, nonostante gli sforzi del governo per fronteggiare la crisi energetica determinata dal blocco di fornitura del gas russo, la nuova generazione di elettricità “green” arranca. Ebbene, grazie a Terna, la società che gestisce la rete nazionale di trasporto dell’energia, è possibile mettere a nudo un dato “monstre” che punta il dito contro il responsabile di questo enorme e grave ritardo: la burocrazia.

Le richieste di autorizzazione

In Italia sono state presentate 4.401 richieste di autorizzazione per costruire impianti fotovoltaici e eolici per un totale di ben 303,27 GW, cioè più di quattro volte l’obiettivo fissato dalla “Fit for 55”, di cui 120,07 GW da campi fotovoltaici (2.831 progetti), 75,65 GW da fattorie eoliche onshore (1.426 pratiche) e 107,55 GW da fattorie eoliche offshore (a mare) per 144 impianti.

Questi dati sono relativi soltanto alle richieste di allaccio alla rete elettrica presentate a Terna. Senza questo requisito, infatti, non è possibile richiedere l’autorizzazione alla Regione competente. E ora ne veniamo a conoscenza grazie alla nuova piattaforma online di Terna, “Econnextion” che fornisce la geolocalizzazione e aggiorna lo stato delle pratiche di propria competenza per ciascuna regione e per ogni comune. Se guardiamo anche solo alle richieste di allaccio alla rete già autorizzate da Terna, ricaviamo 25,6 GW per 572 impianti, di cui 14,20 GW di fotovoltaico, 10,87 GW di eolico onshore e 0,57 GW di eolico offshore, potenze che potrebbero subito entrare in produzione, se solo la burocrazia delle pubbliche amministrazioni concedesse i nulla osta.

L’Isola del sole

Il paradosso è che la Sicilia, da sola, potrebbe coprire l’obiettivo nazionale dei 70 GW. Infatti, nell’Isola sono state presentate a Terna 934 richieste per altrettanti progetti capaci di generare una potenza installata di 73,05 GW, così divisi: 667 impianti fotovoltaici per 36,05 GW, 237 iniziative di eolico onshore per 12,56 GW e 30 progetti di eolico offshore per 24,43 GW. Nel caso dell’Isola, Terna ha già rilasciato i nulla osta per l’allaccio alla rete (quindi ha nel frattempo investito per costruire un’infrastruttura nuova capace di ricevere questi flussi aggiuntivi) a 70 progetti per 4,35 GW di potenza. Pratiche che si trovano ferme alla Regione in attesa di autorizzazione e che potrebbero già oggi dare un notevole contributo al “piano Mattei” del governo Meloni.

Il dettaglio degli impianti

In dettaglio, si tratta di 59 impianti solari per 3,91 GW, 10 eolici onshore per 0,30 GW e uno eolico offshore da 0,14 GW.

Tornando alle richieste presentate, la provincia che può dare il maggiore contributo è Trapani con 25,02 GW e 210 progetti. Qui spicca per dimensioni il settore eolico offshore che conta 14,97 GW con 18 progetti. Seguono Palermo con 10,57 GW, Catania con 10,3, Ragusa con 8,08 GW (di cui 6,81 con eolico offshore), Caltanissetta con 6,36 GW, Enna con 5,16 GW, Agrigento con 4,02 GW, Siracusa con 3,62 GW e Messina con 0,19 GW.

Il target

L’altro paradosso è che nel pacchetto europeo “Fit for 55”, il target assegnato alla Sicilia è di 10,08 GW entro il 2030, di cui 7,62 GW di solare, 1,06 GW di eolico onshore e 1,40 GW di eolico offshore. Dunque, già oggi, se le P.a. dessero il parere positivo ai progetti già autorizzati da Terna all’allaccio in rete, la Sicilia sarebbe a metà strada per raggiungere l’obiettivo fissato in tempo utile. Per non parlare di tutti gli altri progetti in coda.

La commissione

C’è da augurarsi che dalla riformata commissione tecnico-scientifica e dai competenti uffici regionali arrivino nuovi impulsi per smaltire la giacenza, in senso positivo o negativo, per dare finalmente efficienza e trasparenza a questo mercato lasciando spazio a quegli operatori corretti che con iniziative lecite intendano anche contribuire all’obiettivo europeo della decarbonizzazione, sfruttando al massimo le risorse naturali di irraggiamento solare e di vento che vedono la Sicilia favorita nel bacino mediterraneo.

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Pubblicato da:
Alfredo Zermo
Tag: commissione via vas energie rinnovabili fotovoltaico regione siciliana terna