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«Ecco perchè con le Zes si può aiutare la Sicilia»

Di Tony Zermo |

Le Zes, le zone economiche speciali, non sono una cosa misteriosa: i Paesi dell’Est Europa in difficoltà le hanno ottenute fin dal 1994 e continuano ad averle ancora per anni. Per la realizzazione delle Zes in Sicilia sono stati stanziati circa 60 milioni di euro ed è previsto che saranno impegnati quasi seimila ettari. Serviranno soprattutto per la realizzazione di ampi retroporti. Siccome il porto di Augusta e quello di Catania sono quasi contigui è possibile fare un solo unico retroporto? «Non solo è possibile, ma è naturale farlo, vista la contiguità territoriale e i comuni interessi economici – dice Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di sistema del Mare Jonio -. Per quanto riguarda il retroporto di Catania stiamo lavorando per fare un accordo di programma con il presidente dell’Interporto. Finora l’Interporto non ha avuto una grande fortuna. Bisognerà fare un collegamento più rapido, o su gomma, oppure meglio ancora un collegamento ferroviario, inserendolo nella Zes. Al porto di Augusta, ad esempio, stiamo realizzando il collegamento ferroviario con la linea Siracusa-Catania. Sono tre chilometri di nuova ferrovia che il prossimo anno entreranno in servizio».

Nell’incontro di venerdì con il presidente Musumeci cosa è venuto fuori di nuovo?

«Mi sono permesso di suggerire la creazione di sottozone come è stato fatto in Polonia e in altri posti, il che consentirebbe di raddoppiare il territorio da impegnare».

Secondo alcune agenzie, Intesa San Paolo metterà un miliardo e mezzo a disposizione degli imprenditori che vorranno investire sul porto di Napoli. In Sicilia nessun annuncio del genere.

«Su questo ci ho lavorato io quando ero in Campania. Si può fare anche in Sicilia. Napoli è più avanti perché c’è stata una delibera di giunta per varare il piano strategico. Però non è che il primo che arriva prende i fondi di Intesa San Paolo, è come chiedere un mutuo, ci vogliono tutte le garanzie. E comunque non è un regalo perché anche le banche ci guadagnano se si investe nelle Zes. Noi per l’Autorità di sistema della Sicilia orientale abbiamo nominato un consulente che si occupi di investimenti e che è lo stesso della Regione, si chiama Berlinguer ed è nipote del compianto Enrico Berlinguer. Il presidente Musumeci per fortuna è molto attivo e ha dato il termine di ottobre per la presentazione del piano strategico della Regione».

Sul piano dei benefici fiscali che c’è sul piatto?

«Il credito di imposta è la prima cosa (non si pagano le tasse ordinarie, almeno in parte, ndr), soltanto che bisogna capire un cosa: cioè questa misura dev’essere strutturale e durare almeno sette anni, altrimenti i 60 milioni stanziati finiscono subito e possono goderne solo le imprese che già lavorano al porto e che comunque hanno resistito in questi anni difficili. Se però deve venire una nuova industria gli vogliamo dare almeno sette anni di tempo? I furbi dell’Europa dell’Est con il fatto di essere svantaggiati hanno avuto questi privilegi per 7 anni, poi altri 7 e infine ancora 7 in deroga. Ventuno anni, arriveranno al 2026. Anche la Sicilia è zona svantaggiata, e questo nessuno lo può mettere in dubbio».

Ma al posto delle Zes non era meglio per la Sicilia chiedere l’esenzione totale per dieci anni di imposte e balzelli vari, come accadde una trentina di anni addietro?

«Se partiamo con le Zes, già questo ci può bastare. Io giro il mondo, per fortuna nessuno mi chiede più né di camorra e né di mafia come hanno fatto fino a un paio di anni fa. I grandi armatori mi chiedono solo quando saranno pronte le Zes, perché la Sicilia è diventata veramente strategica. Siamo di fronte a Suez, siamo dirimpetto ai Paesi del Nordafrica. Quando saremo pronti con le Zes possiamo fare la cantieristica, ospitare nuove imprese. Per fortuna che siamo partiti in ritardo: così evitiamo gli errori che hanno fatto gli altri e possiamo partire velocemente recuperando il tempo perduto».

Cosa sono Le Zes

Le Zes, acronimo di Zone economiche speciali, sono già diffuse all’estero e la più sviluppata è quella di Dubai. In Italia sono state individuate aree del Sud collegate a zone portuali, destinatarie di importanti benefici fiscali e semplificazioni amministrative per favorire lo sviluppo di imprese già insediate e l’attrazione di nuovi investimenti. In Sicilia le Zes sono state individuate nell’area portuale di Ct-Augusta-Sr e in quella di Palermo-Termini Imerese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA