ROMA, 24 LUG – “Tra il rinnovo del bonus di 200 euro e un taglio dell’Iva sui beni necessari, riteniamo, a parità di stanziamento, sia più utile il bonus, pur andando entrambe le misure nella giusta direzione. In primo luogo perché il bonus può essere destinato al ceto meno abbiente, con un reddito annuo inferiore ai 35 mila euro lordi, mentre il taglio dell’Iva riguarderebbe tutti, anche chi può fare a meno di questo aiuto, disperdendo così risorse preziose e scarse”. Cosi’ Massimiliano Dona presidente dell’Unione nazionale consumatori. ” Ma la seconda ragione – precisa Dona- è che un taglio limitato ai beni necessari con Iva al 4% rischia di produrre un effetto nullo sulle tasche dei consumatori. E’ molto probabile, infatti, che i commercianti, anche loro in grande difficoltà per via degli aumenti dei costi di esercizio e del caro bollette, non ritocchino in basso i loro listini a fronte di una riduzione dell’Iva così bassa e di prezzi che stanno invece esplodendo, non traslando sui loro clienti i possibili benefici del provvedimento del Governo. Insomma, il taglio dell’Iva andrebbe solo a loro vantaggio”. “Infine, intervenire sull’Iva anche più massicciamente, conti dello Stato permettendo, sarebbe come tamponare con una mano un’emorragia senza dare i punti che servono per chiudere la ferita. Utile, può salvare anche la vita, ma non guarisce dal male”.