Decreto Cura Italia, le misure fiscali: tasse sospese (ma non per tutti) e sconti a chi dona

Di Corrado Chiominto / 18 Marzo 2020

ROMA – Stop alle cartelle esattoriali e mini-rinvio per i versamenti fiscali di tutti. E poi, sconti alle imprese e alle persone che effettuano donazioni per misure di contrasto all’emergenza coronavirus e un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute per la sanificazione dei luoghi di lavoro. Sono alcune delle molte novità fiscali del decreto “Cura Italia” che tra le novità prevede anche un fondo di 50 milioni per finanziare il fondo che serve ad assicurare il recupero delle eccedenze alimentari e favorire la distribuzione gratuiti agli indigenti durante l’emergenza Coronavirus.

NIENTE CARTELLE E ADEMPIMENTI FISCALI: Da subito, con l’arrivo delle nuove norme scattano degli stop all’invio delle cartelle fiscali fino al 31 maggio con il rinvio del pagamento al 30 giugno per quelle in scadenza tra l’8 marzo e la fine di maggio. Anche per l’Agenzia delle Entrate arriva il congelamento di molte attività, dai termini per i controlli a quelli per la riscossione, dal contenzioso alla liquidazione di rimborsi. Stop anche ai termini per fornire le risposte agli interpelli. Del resto anche per i contribuenti si fermano tutti gli adempimenti tributari previsti tra l’8 marzo e il 31 maggio. Ma – occhio – lo stop per il pagamento delle tasse non vale per tutti.

MINI RINVIO TASSE: è stato disposto il differimento dei pagamenti che tutte le società dovevano effettuare lunedì: è in questo caso un mini rinvio di pochi giorni che porta la scadenza a venerdì 20 marzo. Vale per i pagamenti dell’Iva, per la liquidazione periodica mensile, i versamenti delle ritenute Irpef sugli stipendi, quelle dei condomini, e molte imposte minori da quelle sui bonifici di febbraio all’imposta sulle transazioni finanziarie.

STOP IMPOSTE, MA NON PER TUTTI: arriva invece una sospensione più corposa delle imposte per i soggetti maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria. E per le piccole imprese. Così slittano a fine maggio (o posso essere rateizzati in cinque mesi) i pagamenti Iva, le ritenute e i contributi di marzo e aprile del settore turistico, termale, di trasporto passeggeri, della ristorazione, di cinema e bar, dello sporti, dell’istruzione, di fiere e convegni, di sale giochi e parchi divertimento. Stesso rinvio per i contribuenti con fatturato sotto i 2 milioni. Un alleggerimento arriva anche per i professionisti e i lavoratori autonomi sotto i 400 mila euro di ricavi: per loro non si applicherà la ritenuta d’acconto sui mesi di marzo che invece va versata entro il 31 maggio.

SCONTO SULLE DONAZIONI: uno sconto fiscale a chi dona e la garanzia che le risorse saranno spese velocemente per l’emergenza Coronavirus sono poi due due misure previste nel decreto ‘Cura Italià che introduce una detrazione al 30% (con tetto a 30mila euro) per le erogazioni liberali e consente che gli acquisti di forniture e servizi, se finanziati esclusivamente tramite le donazioni, possano avvenire per “affidamento diretto», senza prima consultare due o più operatori economici, in deroga al Codice degli appalti, ma nel rispetto delle soglie. Un credito d’imposta pari al 50% delle spese, con un tetto a 20mila euro, arriva per chi ha sanificato i luoghi di lavoro.

ALIMENTI AI POVERI: tra le ultime novità del decreto, poi, c’è l’arrivo di 50 milioni per assicurare il recupero delle eccedenze alimentari e favorirne la distribuzione gratuita agli indigenti anche durante l’emergenza Coronavirus. Le risorse incrementano il fondo istituito dal 2012 per finanziare i programmi di distribuzione del cibo attraverso le organizzazioni caritatevoli. (ANSA).

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Pubblicato da:
Redazione
Tag: cartelle esattoriali coronavirus decreto cura italia donazioni misure fiscali tasse