ROMA – Arrivano i bonus per i professionisti e gli autonomi che a marzo non hanno potuto lavorare e il congedo straordinario per i lavoratori che a causa della chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus sono dovuti restare a casa per prendersi cura dei figli, ma su tempi e modi per ottenere i rimborsi le indicazioni arriveranno con la pubblicazione della circolare sul congedo parentale, attesa a ore dall’Inps. Occhio comunque all’ordine delle domande, che dovrebbe essere dirimente per l’accettazione dato che c’è un limite fissato in 1,2 miliardi oltre il quale l’Inps rigetterà le richieste.
I 15 giorni di congedo vanno considerati nel complesso per i due genitori (possono chiederlo alternativamente anche spezzettandolo) ma comunque si potranno chiedere solo se l’altro genitore lavora e non se è destinatario di un ammortizzatore sociale o se è senza lavoro. In alternativa al congedo si può chiedere il bonus baby sitter da utilizzare mediante il libretto famiglia (è rivolto a persone fisiche per prestazioni di lavoro occasionale) pari a 600 euro per il mese di marzo. L’importo sale a 1.000 euro per il personale sanitario e per il personale della polizia di Stato.
Il congedo è retroattivo (può essere chiesto dal 5 marzo e sostituire l’eventuale congedo parentale chiesto senza retribuzione) e prevede un’indennità pari al 50% della retribuzione oltre alla contribuzione previdenziale. Per chi ha figli tra i 12 e i 16 anni può essere chiesto un congedo di 15 giorni senza indennità e senza contribuzione.
Secondo i calcoli dei Consulenti del Lavoro sono circa quattro milioni le famiglie con entrambi i genitori lavoratori o un monogenitore lavoratore con figli minori di 14 anni che potrebbero chiedere il congedo con circa 1,5 milioni di domande possibili. In questo caso lo stanziamento del Governo potrebbe essere sufficiente. Non è invece sufficiente secondo i Consulenti lo stanziamento per la Cigo e i fondi solidarietà perchè potrebbero essere necessari, solo per i lavoratori già fermi in questi giorni, quasi 4,5 miliardi nel complesso.
Anche per l’indennità prevista per i professionisti e i lavoratori autonomi è necessaria una domanda all’Inps che la valuterà sulla base delle domande arrivate e delle risorse previste. L’indennità pari a 600 euro non concorre alla formazione del reddito e «è erogata dall’Inps, previa domanda, nel limite di spesa complessivo di 1.800 milioni di euro» per l’anno 2020. L’Inps monitorerà la spesa e qualora dal monitoraggio emergerà il verificarsi di scostamenti, «anche in via prospettica» rispetto al limite delle risorse spesa, non saranno accettate nuove domande. E’ probabile però che questo stanziamento sia rifinanziato.
Sempre su domanda l’Inps erogherà 600 euro per il mese di marzo anche ai professionisti titolari di partita Iva e ai collaboratori iscritti alla gestione separata che non sono iscritti ad altra gestione previdenziale (nel limite di spesa di 170 milioni). Un’indennità di 600 euro è prevista anche per gli operai agricoli, gli stagionali del settore turistico e i lavoratori dello spettacolo.