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Il convegno

Dall’abbigliamento all’elettronica il “fascino” degli acquisti taroccati tra rischi e tutele

Un questionario del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania svela la propensione dei siciliani a questa scelta

Di Massimo Leotta |

Giovane (tra i 18 e i 24 anni), diploma di scuola superiore, disoccupato e che acquista soprattutto on line. È l’identikit di chi ha maggiore propensione ad acquistare prodotti contraffatti, secondo i risultati del questionario on line che gli studenti del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania hanno sottoposto a diverse fasce di popolazione siciliana. Abbigliamento, calzature e pelletteria soprattutto, ma anche libri, musica, giochi e film.I meno propensi sono soprattutto nella fascia di chi ha più di 54 anni, ma c’è un dato che accomuna tutti gli intervistati: quando si tratta di prodotti alimentari lo scetticismo è altissimo e la disponibilità all’acquisto di prodotti contraffatti precipita. Stessa dinamica, ma meno clamorosa, anche nei prodotti elettrici ed elettronici.

Il convegno di Confconsumatori

Tutti i risultati dell’indagine sono stati presentati durante un convegno organizzato da Confconsumatori Sicilia, Università di Catania e Rotary Club Catania al Polo Didattico di via Gravina. Il convegno dal titolo “La tutela degli interessi dei consumatori: i rischi della contraffazione”, è stato uno dei momenti conclusivi del progetto “Io sono Originale”, iniziativa del MiSE (ora MIMIT), promossa dalla Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, in collaborazione con le associazioni dei consumatori rappresentate nel CNCU, tra cui Confconsumatori.Tra i dati più curiosi quello della Distribuzione anagrafica nelle sedi di acquisto. Tutti gli intervistati hanno risposto con le stesse proporzioni a prescindere dalla fascia di età per gli acquisti on line, ma il trend rimane anche per i centri commerciali e i negozi di quartiere. La presentazione dell’indagine è stata anche l’occasione di un confronto tra gli esperti su tutti i temi e i retroscena della propensione all’acquisto di prodotti contraffati. La prof. Pinella Di Gregorio, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali ha infatti sottolineato che il fenomeno non riguarda solo aspetti etici e legali, ma anche problematiche di natura sociologica, ambiti tutti oggetto di studio e di approfondimento del Dipartimento.

La mission di tutelare e informare i cittadini

L’avv. Carmelo Calì, presidente di Confconsumatori Sicilia, ha evidenziato come la mission delle associazioni dei consumatori, prima ancora che le battaglie nelle aule giudiziarie, è quella di informare i cittadini affinché facciano scelte consapevoli anche negli acquisti dei beni e dei servizi. «Il progetto “Io sono Originale” – ha detto – rappresenta un’opportunità per fornire ai consumatori gli strumenti per la migliore comprensione del fenomeno e quelli per prevenirlo».Sulle principali attività messe in campo dall’Autorità in materia di contrasto alla contraffazione on line è intervenuto il dott. Antonino D’Ambrosio, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato come l’oscuramento di 250 siti di 30 operatori cinesi. Si è soffermato poi sul altro settore di attività dell’Autorità che è la lotta al monopolio e la tutela della concorrenza. Infine ha illustrato le ultime attività relative all’origine dei prodotti che si presentano come “made in Italy”, indirizzate a verificare se i beni siano realmente prodotti in Italia.Il capitano Valerio Zuppello, comandante della Compagnia di Riposto della Guardia di Finanza ha sottolineato come attorno alla contraffazione si muova un’economia sommersa illegale che va ad incidere sulle risorse e sui rapporti di lavoro. «La contraffazione – ha detto – non è un reato di serie B, ma è una violazione di legge altamente rilevante che investe fasce importanti dell’economia, anche se bisogna distinguere tra sanzioni penali e sanzioni amministrative». Ricordato anche che è attivo sul territorio il Servizio Informativo Anti Contraffazione che offre informazione on line sugli acquisti.

La contraffazione e il lavoro illegale

Per il prof. Davide Arcidiacono, docente dell’Università di Catania «il consumo diviene un elemento ostentativo di status, soprattutto tra i giovani». Il mercato del riuso e dell’usato, come il “Second hand” on line può nascondere il pericolo della contraffazione. Il prof. Maurizio Avola, anch’egli dell’Università di Catania, soffermandosi sui risultati del questionario, ha detto che qualsiasi indagine statistica deve tener conto che vi è un sommerso sottostimato. «La contraffazione genera un’economia fondata sul lavoro irregolare – ha spiegato – e la realtà di oggi è diversa rispetto al passato perché oggi queste imprese sono stare delocalizzate e si trovano nei Paesi asiatici e dell’est europeo, mentre solo qualche decennio fa le imprese erano radicate nel sud Italia».Maria Torrisi, presidente del Rotary Club Catania, dal canto suo ha sottolineato che dai risultati di questa analisi si evince la necessità di un intervento sulle fasce giovanili. «Il Rotary Club Catania – ha annunciato la presidente – nell’ambito delle sue attività di service, è disponibile e ben lieta di incontrare i giovani delle scuole per sensibilizzarli sui temi della legalità e della lotta alla contraffazione».

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