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Costo della vita, Catania seconda su scala regionale: spesi 265 euro in più a famiglia

La prima in Sicilia è Siracusa, mentre il capoluogo con i prezzi più "lievitati" in un anno in Italia è Siena

Di Leandro Perrotta |

Una spesa aggiuntiva media di 265 euro l’anno a famiglia. Questo è il costo dell’inflazione per i nuclei catanesi calcolato da Istat nella sua indagine sui prezzi al consumo per il mese di luglio diffusa nei giorni scorsi. Si tratta di un dato elaborato tra tutti i Comuni italiani e che rende subito chiaro quanto impatti nella vita di ogni giorno l’aumento dei prezzi.Nel capoluogo etneo, secondo una elaborazione dei dati Istat effettuata dall’Unione nazionale consumatori (Unc), l’inflazione annua calcolata fino allo scorso mese è pari al 1,2%, un dato che pone Catania al posto numero 47 tra i capoluoghi di provincia monitorati dall’Istituto di statistica. E seconda tra le siciliane. Peggio nell’Isola fa la sola Siracusa, con una inflazione del 1,7% e un aumento dei costi pari a 364 euro annui per famiglia. Il capoluogo aretuseo finisce quindi alla posizione numero 28 in Italia tra le città più care.Gli aumenti sono però importanti in altre tre città siciliane. A Palermo il costo della vita è aumentato annualmente del 1,1%, con un calcolo per famiglia di 243 euro di esborso superiore. Segue Messina, dove i costi maggiori sono di 236 euro a nucleo per una inflazione annua pari a quella di Palermo, 1,1%. Non è un caso che entrambe le città siano appaiate in classifica, alle posizioni rispettivamente 52 e 53. Chiude infine la top 5 siciliana Trapani, dove l’aumento annuale è calcolato in 150 euro. L’inflazione dello 0,7% pone la città al posto numero 71 in Italia.Nella classifica nazionale elaborata da Unc, spicca invece Siena: la città toscana vede una inflazione del 2,6&, e con 663 euro è più cara di 84 euro rispetto alla seconda in classifica, ovvero Bolano che si ferma a una inflazione del 2%. Percentuale più alta a Rimini (2,1%) ma rincari ridotti a 571 euro rispetto ai 579 di Bolzano. Una percentuale (più 2,1%) che viene pareggiata da Benevento, dove però i rincari si fermano a 449 euro., ponendo la città campana all’ottavo posto nazionale. Nelle posizioni dalla quarta alla settima tra le città più care ci sono invece Parma (+516 euro annui), Padova (più 488 €), Trento (471 €) e Pisa (459 €).Tra le città più “virtuose” d’Italia spicca invece Biella: la città piemontese vede un aumento nullo rispetto al luglio 2023. Ovvero: 0 euro di aumenti. Seguono poi Campobasso (+63€) e Caserta (+86€).

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