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Confindustria porta Leonardo da Vinci negli Usa
Sede a Whashington e mostra monografica del Codice Atlantico
MILANO, 07 GIU – Confindustria porta Leonardo da Vinci negli Stati Uniti e nell’occasione inaugura una sede a Whashington. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto Confindustria nel mondo, che ha già visto l’apertura delle sedi di Kiev e Singapore ed ha l’obiettivo di estendere la rappresentanza imprenditoriale italiana ben oltre i confini nazionali. I nuovi uffici di Confindustria a Washington avranno l’obiettivo di imprimere ulteriore impulso alle relazioni transatlantiche e fare da ponte tra le imprese italiane e il mercato americano. In questo contesto, Confindustria, con la curatela del direttore della Pinacoteca Ambrosiana Monsignor Alberto Rocca, e insieme a Intesa Sanpaolo, Ita Airways, 24 Ore Cultura, Dolce&Gabbana, Dompé, Pirelli e Trenitalia, ha scelto di portare in America il simbolo del genio italiano: Leonardo da Vinci. Leonardo celebra la capacità di saper fare che contraddistingue le imprese italiane. Una mostra monografica, dal titolo Imagining The Future. Leonardo da Vinci: In The Mind Of An Italian Genius, aprirà le porte al pubblico il 20 giugno alla Martin Luther King JR Memorial Library di Washington, simbolo di aggregazione sociale che, con la sua vocazione pubblica, è diventato il centro nevralgico delle istituzioni statunitensi. Saranno esposti fino al 20 agosto 12 disegni autografi, selezionati tra i 1119 fogli che compongono il Codice Atlantico. Le opere, custodite in Italia presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, testimoniano la vita intellettuale di Leonardo per oltre quarant’anni, dal 1478 al 1519. Le 12 tavole originali saranno per la prima volta accessibili al pubblico negli Stati Uniti per raccontare l’impresa italiana attraverso una raccolta di progetti avveniristici in cui ricorrono temi che vanno dalla ricerca al volo. “Abbiamo scelto Leonardo perché lui rappresenta l’ingegno italiano”, afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. “Questa – conclude – è una operazione Paese con l’industria che fa la sua parte come diplomazia economica”.