Tornano le cene romantiche per 5,3 milioni di innamorati che prima dell’emergenza Covid avevano scelto di festeggiare seduti a tavola nei ristoranti e agriturismi ma che lo scorso anno sono stati costretti a rinunciare dall’obbligo di chiusura serale. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che è attorno ai 200 milioni di euro il valore del fatturato stimato in ristoranti, trattorie ed agriturismi per il tradizionale appuntamento di San Valentino. Una boccata di ossigeno dopo un mese di gennaio duramente colpito dall’impennata dei contagi spinto da Omicron che secondo Coldiretti ha provocato un crack da 1,5 miliardi per il fatturato della ristorazione italiana nel primo mese dell’anno.
La situazione di difficoltà non coinvolge solo le 360mila realtà della ristorazione ma – continua la Coldiretti – si è trasferita a cascata sull'intera filiera agroalimentare con una pioggia di disdette per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. «Il rapido miglioramento della situazione sanitaria con l’allentamento delle restrizioni, a partire dall’addio alla mascherina all’aperto, induce all’ottimismo e – sottolinea Coldiretti – si registra una netta ripresa dei consumi fuori casa con buone previsioni anche per San Valentino».
Tante le iniziative nei 25mila agriturismi, presenti in Italia secondo Campagna Amica. Per l’occasione sono molte e differenziate le proposte negli agriturismi di Terranostra. Per l’appuntamento non possono mancare i fiori che oltre un italiano su due (53%) che fa regali per San Valentino ha scelto di donare secondo l’indagine coldiretti, che stima una spesa di oltre 100 milioni di euro. Con la discesa dei contagi e lo stop alle mascherine all’aperto la festa di San Valentino diventa, infatti, quest’anno – sottolinea – il simbolo di un primo ritorno alla normalità ma anche l’occasione per far ripartire gli acquisti di piante e fiori in Italia nonostante le gravissime difficoltà legate all’aumento dei costi energetici che stanno mettendo in ginocchio le serre. Quest’anno produrre fiori costa agli agricoltori italiani il 30% con i vivai che sono oggi costretti a produrre praticamente in perdita.