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Classifica Qualità della vita, come al solito siciliane in coda ma Catania risale: Ragusa la migliore, Siracusa la peggiore

L'annuale indagine del Sole24Ore

Redazione La Sicilia

16 Dicembre 2024, 11:57

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Ormai le città siciliane sono habitué della coda dell'annuale classifica sulla Qualità della Vita del Sole 24 Ore, indagine lanciata nel 1990 per misurare i livelli di benessere nei territori italiani giunta alla 35ª edizione ed i cui risultati sono presentati oggi sulle pagine del quotidiano. La graduatoria segna la vittoria della provincia di Bergamo: mai premiata prima d’ora nella classifica generale, ma già incoronata regina dell’Indice di Sportività 2024, la provincia orobica aveva già scalato diverse posizioni nel 2023 e quest’anno ha scalzato habitué del podio come Trento, al secondo posto, e Bolzano, al terzo.

All’ultimo posto troviamo Reggio Calabria, maglia nera di una classifica che vede le ultime 25 posizioni tutte occupate da province del Mezzogiorno. Queste infatti le posizioni dalla 83esima alla 107esima: Catania, Matera, Trapani, Barletta-Andria-Trani, Nuoro, Potenza, Brindisi, Catanzaro, Messina, Salerno, Sud Sardegna, Taranto, Isernia, Agrigento, Enna, Caltanissetta, Foggia, Palermo, Caserta, Cosenza, Vibo Valentia, Siracusa, Crotone, Napoli, Reggio Calabria.

L’ultima quindi è Siracusa al 104esimo. La migliore è Ragusa (81) che sale di 5 posizioni, seguita da Catania (83) che sale 9 posizioni, poi Trapani (85) che sale di 14 posizioni, Messina (91) che scende di due posizioni, Agrigento (96) che scende di 2 posizioni, Enna (97) che scende di 7 posizioni, Caltanissetta (98) che sale di 8 posizioni. Palermo è centesima e scende di 5 posizioni. Per qualità della vita dei bambini il capoluogo è penultimo , 97esimo per qualità vita dei giovani, 91esimo per qualità vita anziani. Per quanto riguarda la criminalità Palermo è 21esima come indice (4010,1 denunce ogni 100 mila abitanti) ed è però prima in classifica per furti di motocicli. E’ settantanovesima per omicidi , 76esima per violenze sessuali, undicesima per furti, sedicesima per rapine. Le classifiche complete si possono trovare su: https://lab24.ilsole24ore.com/qualita-della-vita/

L'indagine fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. La top 10 della classifica è lo specchio di un Paese in cui le grandi città cominciano a manifestare diverse fragilità: l’unica presente è Bologna, al nono posto, in calo di sei posizioni rispetto all’edizione 2023. Per il resto, trionfano le medie province: Monza e Brianza (4° posto), seguita da Cremona e Udine, vincitrice lo scorso anno, Verona e Vicenza. A chiudere, dopo Bologna, è Ascoli Piceno. Vince il versante nord orientale, con tre province lombarde, le due province autonome del Trentino Alto Adige, due venete, una emiliana e una marchigiana.

Gli indicatori

La classifica è una media delle medie calcolata su 90 indicatori da fonti certificate (Istat, Banca d’Italia, Istituto Tagliacarne, Infocamere e molti altri), su base provinciale e rapportati alla popolazione residente, divisi in sei categorie: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, salute e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. L'obiettivo è rappresentare un concetto multisfaccettato come quello della Qualità della vita indagandone i vari aspetti.

Dei 90 indicatori fanno parte anche dieci indici sintetici che nel corso dell’anno sono stati pubblicati sul Sole 24 Ore: l’Indice del Clima, i tre Indici Generazionali (Qualità della vita di Anziani, Giovani, Bambini); l’Indice di Sportività, l’Indice della Criminalità; Ecosistema Urbano; l’Indice di Fragilità del Territorio; Icity Rank e l’Indice della Qualità della vita delle donne. Alcuni indicatori sono rimasti uguali a quelli delle precedenti edizioni: dai depositi bancari alla raccolta differenziata, passando per gli iscritti all’Aire e il numero di librerie. Altri, in totale 27, sono di nuova introduzione: i rischi di frane e alluvioni, le mensilità di stipendio necessarie per acquistare casa, gli omicidi. L’indagine, che ha debuttato nel 1990, ogni anno si rinnova dando spazio a indicatori che possono raccontare al meglio l’evoluzione della società e dei territori. Novità di quest’anno è un progetto, messo a punto in collaborazione con l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), nato per analizzare gli indicatori della Qualità della vita in modo trasversale per esplorare l’attuazione sul territorio del più grande programma di azione a livello globale, quello dell’Agenda 2030 dell’Onu, teso alla gestione delle grandi sfide del pianeta, quali l’estrema povertà, i cambiamenti climatici, il degrado dell’ambiente e le crisi sanitarie.