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Catania, così l’aeroporto dei record si prepara al futuro (e a 15 milioni di passeggeri)

I progetti che rivoluzioneranno lo scalo secondo in Europa per crescita di traffico nel mese di luglio

Di Maria Elena Quaiotti |

Numeri che da soli parlano chiaro. Il bilancio “estivo” di Fontanarossa, con dati rilevati sino al 31 di agosto, vede raddoppiati i passeggeri rispetto al 2021 (6.625.880 contro 3.326.947) e, parola dell'ad di Sac, Nico Torrisi, «alla fine del decennio punta a superare i 14-15 milioni di passeggeri». Ma essendo Catania, assieme a Comiso, considerati scali “hub del Mediterraneo” è opportuno citare anche i dati dello scalo ragusano, che questa estate ha fatto segnare una media del 30% in più di passeggeri. Nonostante la carenza infrastrutturale perenne di collegamento con il capoluogo etneo, la ormai mitologica autostrada Ct-Rg, «uno snodo essenziale, il cui iter si è per l'ennesima volta bloccato».

Ieri mattina, appena prima della conferenza stampa convocata alla “Torre uffici” di Fontanarossa, è arrivata la notizia dell'approvazione da parte di Enac del progetto di copertura fotovoltaica di tutto il parcheggio multipiano P4, ben 2.800 posti auto per “soste lunghe”: «Puntiamo – ha precisato Torrisi – a diventare uno scalo sì energivoro, ma autonomo. A luglio abbiamo ricevuto una bolletta dell'energia di oltre un milione di euro, chissà quella di agosto. Prima arriveremo all’autonomia energetica e meglio sarà, abbiamo calcolato che l'intera copertura del P4, 3 Gigawatt, basterà. Unita al triplo intervento integrato concordato con i nostri soci, quindi via Fontanarossa, il parco verde previsto nella zona, perché a fronte di 27 eucalipti che verranno sradicati da via Fontanarossa pianteremo altri 500 alberi, e la riqualificazione a Santa Maria Goretti, saremo al passo con i tempi anche sulla transizione ecologica».

A proposito di via Fontanarossa, sarà Federico Portoghese, commissario straordinario del Comune, a trovarsi tra le prime pratiche da “sbloccare” quella relativa alla strada di accesso e uscita dall'aeroporto Vincenzo Bellini, una pratica “ferma” da circa un anno. «Sarà la prima cosa che sottoporremo al commissario – assicura Biagio Bisignani, direttore dell’Urbanistica, già presidente della Conferenza dei servizi sul tema – Il progetto era stato approvato, mancava solo l'atto di concessione delle aree via via rimandato per una serie di congiunture sfavorevoli». Leggi: sospensione del sindaco, direttore del Patrimonio andato in pensione e successivo cambio di ben due direttori, ultima freschissima nomina quella dell'architetto Marina Galeazzi, che molto probabilmente firmerà lo storico (e non è un'esagerazione) atto. 

Perché storico? Perché con l'intervento previsto si eliminerà l'“imbuto” di traffico in entrata e uscita dallo scalo etneo, si allargheranno le carreggiate, verranno sostituiti gli eucalipti con piante tipiche siciliane, si creerà anche il percorso pedonale per arrivare all'aeroporto, che oggi non esiste. 

L'attesa, durata circa un anno – durante il quale la Sac, società che gestisce lo scalo, ha espletato e affidato il bando dei lavori, pronti a partire immediatamente – è finalmente destinata a finire e non potrà che giovare ad un aeroporto che, e non lo diciamo noi ma l'Autorità italiana dei trasporti, gode del primato per “volato” nazionale nel 2021 e a luglio 2022 è stato il secondo aeroporto in Europa per crescita (+2%) nella fascia degli scali da 10 a 25 milioni di passeggeri. 

Ma come fare ad arrivare a 15 milioni di passeggeri con l'attuale struttura dell'aeroporto? È Giancarlo Guarrera, accountable manager dello scalo, a sintetizzare gli interventi previsti nel masterplan: «Il terminal B, ovvero il terminal “Morandi”, sarà demolito e ricostruito secondo le più moderne concezioni architettoniche e di efficienza. Il terminal A, il principale, ma anche il terminal C verranno riconfigurati con interventi sui varchi partenze, security, servizi igienici e ampliamento dei marciapiedi». 

Va ricordato che entro il 2026 sarà realizzata anche la fermata metropolitana che arriverà direttamente all'aeroporto, con ingressi previsti sia al terminal A che al nuovo terminal B.

L'aeroporto Vincenzo Bellini sta conquistando la modernità? A piccoli, ma importanti passi, viene da dire. Tanto che da una settimana è attivo il sistema di riconoscimento facciale per i “frequent flyer” della compagnia “Ita Airways” (la vecchia Alitalia) verso Milano Linate. Solo Milano e Roma finora l'avevano adottata. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA