Alla vigilia del tavolo tecnico sul caro-voli, che il ministro Adolfo Urso ha promosso oggi «per avere risposte sui rincari sulle tratte nazionali in questo periodo», il Codacons parla di «biglietti per la Sicilia che raggiungono i prezzi di quelli per gli Usa». E non ha torto: nonostante i buoni propositi e l’arrivo di una nuova compagnia fortemente voluta dal governo regionale, viaggiare in aereo da e per l’Isola resta quasi un lusso. Soprattutto nei periodi più “caldi”, quelli tradizionalmente caratterizzati dagli spostamenti di migliaia di siciliani che vivono altrove. Pur prenotando con congruo anticipo.
Qualche esempio? Un Fiumicino-Catania, domenica 6 agosto con partenza alle 13,20, ieri sera costava già 526,60 euro con Ita Airways, che lo piazza a 421,60 euro con decollo alle 17,15, mentre con Ryanair lo stesso giorno si pagano 143,76 euro per il volo delle 13. Non cambia il trend per Palermo. Da Fiumicino un biglietto è già quotato fino a 421,60 euro (il 5 alle 11) o 391,60 (il 6 agosto alle 10,05), con Ryanair che mantiene tariffe meno alte (il picco non supera i 100 euro in quel fine settimana), forse anche grazie alla concorrenza di un nuovo vettore, Aeroitalia, la cui tariffa massima da Fiumicino a Punta Raisi nello stesso periodo è di 89,99 euro.
Anche per i collegamenti da Milano la musica non cambia. Con Ita un Linate-Catania costa già 548,75 euro (partenze di venerdì 4 agosto alle 18; sabato 5 alle 9,50 e alle 18; domenica 6 alle 12,55), mentre il Ryanair da Malpensa delle 15,45 è già arrivato a quota 201,29 euro. Analogo salasso per chi da Milano, lo stesso giorno, vuole prendere un aereo per Palermo: 548,75 euro le partenze mattutine delle 8,15 e delle 10,50, per risparmiare (costo 228,75 euro) bisogna scegliere il volo delle 22,15; mentre Ryanair è già arrivata, da Malpensa, a 237,81 euro il 5 agosto con partenza alle 10,40 senza nemmeno il bagaglio da sistemare nella cappelliera. Per risparmiare un po’, in quel periodo, bisogna partire da Orio al Serio con Aeroitalia, il cui picco è di 169,99 euro (alle 18,40 del 4 agosto), tariffa base che scende a 129,99 euro se si parte la domenica seguente alle 18,40.
E lo scenario non cambia, anche provando a prenotare adesso, sul percorso inverso nelle date più trafficate del controesodo di siciliani “emigrati” e turisti. Prendiamo ad esempio la data simbolica di domenica 20 agosto, alla fine della settimana di ferragosto. Un Fontanarossa-Fiumicino può costare già anche 408,23 euro con Ita (partenze delle 11,40 e delle 19,15) mentre Ryanair anche 122 euro con la tariffa basic. Da Palermo verso la Capitale, sempre nella domenica del grande flusso di rientri agostani, si arriva a 291,47 euro (decollo alle 12,40) con Ita, a 128,26 con Ryanair (alle 18,35 e alle 20,25) e a 99,99 euro, «ultimi 3 posti rimasti a questa tariffa», con l’Aeroitalia delle 18,40. E anche per chi deve rientare a Milano il 20 agosto è una domenica da bollino rosso per il portafogli. Prenotati ieri sera, il volo di Ita Fontanarossa-Linate delle 19,15 si acquista già a 548,92 euro, mentre con Ryanair siamo a 255,19 per il Malpensa delle 14,30 o a 224,88 per il Bergamo delle 12,15. Nella stessa fatidica data, il Punta Raisi-Linate arriva anche a 334,47 euro (partenze delle 13,40 e delle 19,20) con Ita, mentre per “salire” da Palermo con Ryanair il prezzo oscilla fra i 271,36 euro (19,10 destinazione Malpensa) e i 263,27 euro (volo delle 17,10 per Bergamo). Gli unici due Aeroitalia (alle 15,05 e alle 18,40) da Palermo per Orio al Serio il 20 agosto hanno lo stesso costo: 189,99 euro e fino a ieri sera alle 22 sono disponibili appena sei biglietti a questo prezzo. E la domenica successiva, il 27 agosto, le stesse tratte si pagano 199,99 euro con tariffa standard.
Ci risiamo. Perché sarà pure vero che un Fiumicino-Fontanarossa si trova anche a partire da 16,35 euro, ma è per il 15 agosto alle 6 del mattino. È il mercato, bellezza. E oggi il “borsino” dei voli per la Sicilia sarà uno degli argomenti più delicati che “Mr. Prezzi” – incidentalmente un siciliano: Benny Mineo, ex dirigente apicale della Regione, oggi direttore generale del ministero delle Imprese, a cui è stato affidato anche il delicato ruolo di Garante per la sorveglianza dei prezzi – affronterà il confronto, si presume ruvido, con le compagnie aeree. Denunciate da Renato Schifani all’Antitrust con tanto di accusa di un «cartello scandaloso fra Ita e Ryanair». Per il Palazzo d’Orléans, dal punto di vista politico, il tavolo di oggi è un primo punto a favore, anche se la Cgil, con il segretario regionale Alfio Mannino, attaccando il governatore, parla di «flop anche su iniziative “bandiera” come la lotta al caro-voli e il risarcimento dei costi dell’insularità».
Da parte sua il governatore parla di «una iniziativa apprezzabile da parte del ministero delle Imprese: ormai era più che doveroso che le strutture del governo scendessero in campo per accertare anomalie, sindacarle e stroncarle, per evitare al cittadino vessazioni ingiuste e inaccettabili». E il tavolo di oggi a Roma dovrebbe essere la prima tappa di un percorso già delineato. Infatti, da fonti ministeriali si apprende che a seguire arriverà «l’immediata convocazione di una commissione di allerta rapida sul caro-voli», aperta anche alle associazioni di categoria e degli utenti per una maggiore concertazione.
Ma è complicato modificare le brutte abitudini in tempi rapidi. E così, ciclicamente – Natale, Pasqua, ferie estive – la curva dei prezzi è destinata a salire. «L’antidoto più efficace contro il caro-voli resta un serio lavoro per aumentare la concorrenza sulle tratte siciliane», conferma Nico Torrisi, amministratore delegato di Sac. La società che gestisce gli scali di Catania e Comiso è stata oggetto di quelle che fonti di Fontanarossa definiscono «richieste improponibili» da parte di Ryanair, che per mantenere le tratte sullo scalo ibleo avrebbe alzato – e di molto – l’asticella su fondi e vincoli contrattuali. E così, dopo una complicata trattativa, le strade dei due aeroporti “gemelli” si sono separate: la low cost irlandese ha mollato Comiso, annunciando poco dopo un notevole potenziamento delle rotte su Catania.
«Non siamo la provincia “babba”. E se Schifani e tutti i poteri forti che dialogano con la politica credono che resteremo muti di fronte ai soprusi si sbagliano di grosso», attacca la deputata ragusana Stefania Campo (M5S), che chiede «l’istituzione di una commissione di indagine».
Ma da Catania rispondono con numeri e fatti. Il traffico di Ryanair su Catania è di circa 4,5 milioni di passeggeri, mentre l’ultimo dato di Comiso si aggira su 300mila. E poi, dopo il divorzio da Ryanair, Sac annota che è saltato una sorta di “tappo” sullo scalo ibleo, con l’arrivo di Aeroitalia (Fiumicino, Bergamo, Bologna e Bucarest), Wizzair (Tirana) ed EasyJet (Malpensa). Per la stagione “winter” si preannunciano nuovi collegamenti anche per Barcellona e Bruxelles. «Per noi – certifica per l’ennesima volta Torrisi – lo sviluppo di Comiso resta fondamentale e prioritario: continueremo a far sì che sempre più vettori scelgano di aprire nuove tratte. Inoltre, s’è chiusa la conferenza di servizi sulla continuità territoriale e s’aspetta il parere positivo dell’Ue per pubblicare i bandi. E nel frattempo lavoriamo al progetto di scalo cargo su spinta del presidente Schifani, confidando naturalmente nel potenziamento delle infrastrutture di intermodalità ferroviaria e stradale».
Twitter: @MarioBarresi