Economia
Bce: Lagarde, senza stretta tassi più danni all’economia
Francoforte pronta ad attivare lo scudo anti-spread se servisse
ROMA, 28 SET – La Bce “deve agire” contro l’inflazione con una stretta monetaria anche di fronte all’impatto sulla crescita, “altrimenti ci sarà un danno per l’economia ancora maggiore”. Lo ha detto la presidente Christine Lagarde durante un dibattito a Francoforte, pur riconoscendo che il 60% dell’inflazione nell’area euro è causata da strozzature all’offerta e dalla crisi energetica, due fattori di fronte ai quali una banca centrale non ha strumenti. Lagarde si è soffermata anche sul ‘Transmission Protection Mechanism’, lo ‘scudo anti-spread’ lanciato a luglio: la Bce è determinata ad attivarlo quando ce ne fosse bisogno “se valutiamo dinamiche dei mercati non giustificate dai fondamentali e sono rispettati i quattro criteri che abbiamo fissato, che possiamo riassumere nel fatto che il Paese destinatario si comporta bene all’interno delle regole europee”. Intanto si delineano le prossime mosse della Bce sui tassi d’interesse: a fine ottobre, secondo il consigliere slovacco Peter Kazimir, “una buona opzione” è una nuova stretta da tre quarti di punto percentuale come quella di settembre. Per Olli Rehn, consigliere finlandese, i tassi potrebbero arrivare intorno al 2% entro dicembre, e da lì in poi entrare in territorio restrittivo se l’inflazione non mollerà la presa.