ROMA, 19 OTT – Non solo siccità e black out. Le alte temperature danneggiano anche i risultati degli studenti più piccoli e gli esami di matematica. In una ricerca della Banca d’Italia si sottoline al’effetto negativo del caldo nelle prove Invalsi che si svolgono fra fine maggio e giugno suggerendo così un cambio di data o l’utilizzo di sistemi di aria condizionata nelle scuole. “Le evidenze empiriche . su legge -indicano effetti negativi soprattutto in matematica, a temperature estreme e per gli studenti più piccoli. Inoltre vi sono segnali di un aumentato stress emotivo durante le prove per gli studenti più piccoli, come per esempio una maggiore ansia e un peggioramento della sensazione di benessere durante le prove”. “La nostra analisi ha diverse implicazioni di policy. In primo luogo, i nostri risultati potrebbero aiutare i decisori pubblici a progettare strategie efficaci per contrastare gli effetti del caldo estremo sulla performance degli studenti, per esempio migliorando la qualità delle infrastrutture scolastiche con particolare enfasi sulla dotazione di impianti di condizionamento ad oggi poco presenti nelle scuole italiane”. In secondo luogo le evidenze sul deterioramento della performance a temperature elevate suggeriscono che una migliore programmazione delle attività valutative nelle scuole (e non solo) è possibile. Un esempio potrebbe essere anticipare la data di svolgimento delle prove oppure prevedere date diverse”.