ROMA, 16 APR – Nuova fumata nera per il decreto che
deve stabilire le modalità di collocazione e uso degli autovelox
sul territorio italiano. Un provvedimento atteso da 12 anni su
cui ora il Mims ha annunciato un ulteriore slittamento a giugno.
Il viceministro delle Infrastrutture, Alessandro Morelli,
rispondendo ad un question time presentato da Simone Baldelli
(Fi), ha informato che “la Direzione generale per la sicurezza
stradale del Mims, congiuntamente ai competenti uffici del
Ministero dell’interno, sta proseguendo nell’attività di
finalizzazione della bozza di decreto in parola, che sarà
auspicabilmente esaminata dalla Conferenza Stato-città e
autonomie locali entro il prossimo mese di giugno. In
particolare, gli uffici stanno provvedendo all’adeguamento del
predetto schema di decreto in funzione del quadro di riferimento
normativo primario e delle recenti sentenze in materia di
rilevamento della velocità dei veicoli. Sarà mia premura
convocare le direzioni competenti per capire quali siano state
le ragioni del ritardo”.
Il decreto che definisce le regole sulle modalità di utilizzo
degli autovelox è previsto dall’art. 25 della legge n. 120 del
2010 di riforma del Codice della Strada, in cui si prescrive che
“con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti,
di concerto con il Ministro dell’interno, sono definite le
modalità di collocazione e uso dei dispositivi o mezzi tecnici
di controllo, finalizzati al rilevamento a distanza delle
violazioni”. Un provvedimento che, a distanza di 12 anni, ancora
non vede la luce, nonostante a partire dal 2016 il Parlamento
abbia chiamato più volte il Ministero dei trasporti a rispondere
del ritardo. In base agli ultimi dati in Italia sarebbero 2,5
milioni le multe elevate ogni anno dai circa 8000 autovelox
dislocati sul territorio.