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Assovetro, 30 miliardi per decarbonizzare il settore

Di Redazione |

ROMA, 04 DIC – L’industria europea dei contenitori in vetro investe oltre 600 milioni di euro all’anno in innovazione e decarbonizzazione ma per raggiungere completamente il net zero al 2050, stima che saranno necessari 20 miliardi di euro di spese in conto capitale aggiuntive. E’ quanto si afferma nell’ultimo Rapporto della Feve, la Federazione europea dei contenitori in vetro, ha “One Destination, Multiple Pathways: How the European Container Glass Industry is Decarbonising Glassmaking”. Per garantire che il settore raggiunga il suo obiettivo net zero per il 2050, secondo il Report, la finestra per agire è ora. I forni per il vetro hanno, infatti, una durata di vita di 10-15 anni e un tasso di sostituzione annuale del 7-10%, è fondamentale affinchè i vecchi forni vengano gradualmente rimpiazzati da altri che possano funzionare utilizzando tecnologie a basso tenore di carbonio. Attualmente, l’80% delle emissioni dirette di carbonio del settore dei contenitori in vetro deriva dalla combustione di gas naturale. “Anche l’industria italiana del vetro, attraverso la continua innovazione dei propri impianti – ha sottolineato il presidente di Assovetro, Marco Ravasi – ha già avviato il percorso di transizione energetica e circa 7 imprese su 10 hanno formalizzato una roadmap di decarbonizzazione. Tuttavia, come osserva il Report Feve, per raggiungere l’obiettivo sfidante del net zero al 2050 abbiamo bisogno del contributo di tutti gli stakeholders, quindi degli enti governativi, dei produttori e dei distributori di energia, ma anche degli stessi imbottigliatori e dei consumatori finali, che possono contribuire scegliendo contenitori più scuri, certamente più sostenibili di quelli chiari dal punto di vista delle emissioni di CO2”. Il vetro vanta un tasso di raccolta in Europa, pari all’80,2% nel 2022 (l’Italia ha raggiunto una percentuale del ben 90,8%).

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