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Assicurazioni auto Federconsumatori contro differenze territoriali Nord-Sud

Assicurazioni auto Federconsumatori contro differenze territoriali Nord-Sud

L’associazione chiede l’equiparazione delle tariffe e trattamenti uniformi

Di Danilo De Luca |

Rc auto in continuo fermento. L’Unione Europea ha appena lanciato Alcolock, l’alert che impedisce l’accensione del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore al consentito, che le compagnie assicurative saranno tenute a offrire tra i propri servizi entro il 1° gennaio 2017. Anche in Italia le novità realizzate a colpi di decreti e disegni di legge non mancano. Il contrassegno cartaceo sta per andare in pensione, il Ddl Concorrenza fa ancora discutere, i carrozzieri sono in rivolta da mesi, sono state modificate anche le normative in merito al controllo delle targhe e alla lotta all’evasione. Ma alcune criticità del sistema italiano perdurano da anni senza che nessuno si decida a intervenire in maniera risolutiva.  

Rc auto discriminatorie, Federconsumatori protesta

Le Rc auto italiane sono tra le più care d’Europa, con tariffedoppie rispetto a quelle della media Ocse e triple rispetto a quelle degli automobilisti inglesi. In meno di vent’anni, le polizze italiane hanno registrato un aumento dei costi pari al 480%, un incremento mostruoso che non è mai stato arginato con normative apposite. Con la liberalizzazione del settore, gli scompensi sono stati molto più significativi dei vantaggi.   Ma le ingiustizie non finiscono qui. Ulteriori squilibri a livello di tariffe Rc auto si riscontrano anche all’interno stesso del contesto italiano. I cittadini del Mezzogiorno, infatti, pagano assicurazioni auto decisamente più care. Secondo quanto attestato dall’IVASS, un guidatore milanese della prima classe di merito e con un massimale minimo arriva a spendere fino a un terzo rispetto a un guidatore napoletano con pari condizioni, 485 euro il primo e 1.200 il secondo. Un malcostume del Belpaese contro cui si è scagliato il Presidente di Federconsumatori Campania Rosario Storniaiuolo. Egli, assieme al docente universitario ed esperto di questioni assicurative Antonio Coviello, si è erto a promotore della Legge ‘Tariffa Italia’, in cui la questione differenze territoriali in seno alle polizze auto assume una rilevanza centrale.  

Una battaglia combattuta da tempo

Già nel 2012 il Senatore Francesco Pontone aveva intrapreso una battaglia contro le differenziazioni in ambito Rc auto e richiesto una tariffa unica nazionale. La risposta negativa era giunta dal Ministero dell’Economia, che aveva rigettato l’emendamento spiegando come il più alto tasso di mortalità stradale del Sud italia costringeva le compagnie a calcoli puramente statistici che giustificavano una simile differenza.   Dando un’occhiata alle statistiche Istat, tuttavia, si scopre che, prendendo in esame il triennio 2011-13, regioni come Sicilia, Campania, Basilicata e Calabria presentano tassi di mortalità tra i più bassi del Paese, e in altre regioni come Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna è ai massimi nazionali. Qualcosa non quadra?   Alla base di tali discriminazioni vi sarebbe, secondo Coviello, il potere delle lobby assicurative. Un’accusa che trova d’accordo anche Luigi Cipriano, Presidente di Aneis – Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale – il quale ha recentemente dichiarato come il Governo in italia sia “il più strenuo difensore degli interessi delle lobby assicurative piuttosto che il garante dei diritti degli italiani”. Forse la statistica c’entra poco?COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA