Anomalie in contratti derivati, la Regione siciliana alle banche: «Stop o contenzioso»

Di Redazione / 01 Ottobre 2019

PALERMO, 1 OTT – Chiudere definitivamente i contratti derivati con un esposizione swap pari a 310 milioni nozionali ancora aperti con 5 gruppi bancari attraverso un accordo transattivo: è l’obiettivo della Regione siciliana, che ha l’ok del Mef e di Cassa depositi e prestiti, pronta ad aprire un contenzioso qualora le banche non dovessero accettare il negoziato. Domani è in programma un vertice a Palermo tra l’assessore all’Economia Gaetano Armao e il suo staff con i dirigenti dei 5 gruppo bancari.

I cinque gruppi bancari sono Nomura, Merril Lynch, Banca nazionale del lavoro, Deutsche Bank e Unicredit. L’esposizione verso le controparti delle operazioni in derivati, che furono sottoscritti dalla Regione a copertura di mutui con CdP contratti tra il 2005 e il 2006, è di 310,931 milioni, la quota maggiore pari al 32,07%, nei confronti dei giapponesi di Nomura.

Per definire l’operazione transattiva la Regione ha ottenuto il via libera del Mef e di CdP, con quest’ultima ha concordato la rinegoziazione dei mutui che consentiranno all’amministrazione di liberare risorse per circa 150 milioni di euro. «Dalle banche ci aspettiamo un’offerta – dice l’assessore Armao – Se non dovessero cogliere questa opportunità andremo a contenzioso. Se riceveremo invece una proposta compatibile con le risorse liberate noi andiamo a chiudere». E il ragioniere generale, Giovanni Bologna, aggiunge: «Ci aspettiamo un grosso sconto, non di uno o tre punti percentuali ma a doppia cifra». L’assessore porge la mano alle banche: «La ragionevolezza dovrebbe indurre a chiudere queste partite».

In una relazione top secret consegnata al governo Musumeci da una speciale commissione di esperti che per un mese ha studiato documenti e carte relativi a cinque contratti swap sottoscritti dalla Regione sarebbero emersi «anomalie» e «informazioni poco trasparenti». A dare mandato alla commissione di verificare i contratti è stato proprio il governo Musumeci.

Ed è proprio alla luce di questa relazione che l’assessore regionale all’Economia Gaetano Armao ha definito con i tecnici del Mef e con Cdp l’accordo per avere la copertura con l’obiettivo di aprire un negoziato con i cinque gruppi bancari per estinguere gli swap anzitempo perché ritenuti anti-economici.

Studiando la documentazione, la commissione ha verificato che questi contratti swap prevedevano un cap, fino al 7%, a garanzia dei tassi variabili dei mutui ben distanti da previsioni e soprattutto dai valori reali dei tassi Euribor che in quella fase non superarono il 5%. Armao ha portato un esempio: «Uno di questi contratti derivati con una delle controparti avrebbe reso al massimo beneficio 9 milioni, invece è costato alla Regione ben 150 milioni». «C’è una asimmetria paradossale – accusa l’assessore Armao – che la commissione ha evidenziato. La Cdp ci ha dato la possibilità di chiudere transattivamente, altrimenti faremo senza problema il contenzioso».

Secondo la commissione ci sarebbero stati comportamenti negligenti nella costruzione dei contratti derivati «perché non rispondevano all’esigenza della Regione, non era in linea con i suoi obiettivi». «Abbiamo avuto difficoltà ad aprire le clausole dei derivati – ha detto Raffaele Mazzeo, uno degli esperti della commissione – e fare i conteggi. Abbiamo aperto tutti i pezzi del motore per vedere bene cosa c’è dentro». 

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