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Anche i tassisti siciliani in agitazione, 4 giorni di protesta: ecco dove

Di Maria Elena Quaiotti |

CATANIA – I tassisti siciliani sono pronti a proclamare lo stato di agitazione: sono già in programma le assemblee provinciali da domani a Messina, giovedi a Catania e venerdi a Palermo, lunedi prossimo a Siracusa. Parte da SILT, sindacato italiano Libero trasporto la mobilitazione siciliana che prende le mosse dalle criticità del Decreto 143/2018 e mod. Che esclude l’isola in passaggi fondamentali.

Questi gli appuntamenti:

Mercoledi 30 Gennaio a Messina, ore 10.30 presso Istituto Cristo Re – Congregazione dei Padri Rogazionisti, Viale Principe Umberto 89

Giovedi 31 Gennaio a Catania, ore 12 presso Meditur Hotel Ognina, via Messina 626

Venerdi 1 Febbraio a Palermo, ore 15.30 piazzale via Nina Siciliana

Lunedi 4 Febbraio a Siracusa, ore 10 Largo 25 luglio davanti tempio di Apollo

“Il problema più concreto in Sicilia è la concorrenza sleale a danno di taxi e NCC onesti – spiega Angelo Sciacca, presidente nazionale Silt, che assicura la sua presenza alle riunioni provinciali a Messina, Catania, Palermo e Siracusa – non c’è tempo da perdere e la categoria deve essere unita. Le riunioni porteranno alla stesura di un documento unitario che confermi lo stato di agitazione ufficiale degli operatori di servizio pubblico non di linea siciliani da sottoporre a esponenti dell’Assemblea regionale siciliana per sollecitare l’adeguamento della legge. L’incontro è previsto entro la prossima settimana, a Palermo.

Per la prima volta – prosegue Sciacca – abbiamo assistito ad un’apertura a livello nazionale verso la categoria con il decreto 143, che introduce misure richieste da tanto tempo, come l’obbligo dell’iscrizione al Ren (Registro Elettronico Nazionale) che consentirà di avere finalmente un’idea chiara delle reali licenze autorizzate su tutto il territorio nazionale.

Il decreto ha però escluso le regioni a statuto speciale come la Sicilia.  L’articolo 3 infatti recita: “La sede operativa del vettore e almeno una rimessa devono essere situate nel territorio del comune che ha rilasciato l’autorizzazione. È possibile per il vettore disporre di ulteriori rimesse nel territorio di altri comuni della medesima Provincia o area metropolitana in cui ricade il territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, previa comunicazione ai Comuni predetti, salvo diversa intesa raggiunta in Conferenza unificata entro il 28 febbraio 2019. In deroga a quanto previsto dal presente comma, in ragione delle specificità territoriali e delle carenze infrastrutturali, per le sole regioni Sicilia e Sardegna l’autorizzazione rilasciata in un Comune della regione è valida sull’intero territorio regionale, entro il quale devono essere situate sede operativa e almeno una rimessa. Per questo motivo l’invito è rivolto anche agli altri capoluoghi di provincia, ad unirsi in una discussione che non potrà che smuovere chi di competenza per porre rimedio ai forti limiti nell’isola”.

«È il momento, ora più che mai, di studiare strategie unitarie di difesa – conclude Sciacca – confido in una partecipazione numerosa per il futuro di tutta la categoria».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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