la crisi
Allevatori in ginocchio: «Così i cambiamenti climatici stanno uccidendo il settore»
La Rete ovinocoltori siciliani ha chiamato in causa la Regione: «Serve subito un tavolo di crisi»
«Il cambiamento climatico sta diventando uno dei più grandi problemi per tutti i comparti del settore agricolo e la cosa più allarmante è l’imprevedibilità che influisce negativamente su tanti aspetti dell’agricoltura, come la qualità e la quantità del prodotto. Il problema predominante per le zone geografiche dell’entroterra è rappresentato soprattutto dal comparto cerealicolo zootecnico per la mancanza e l’impraticabilità dei pascoli. Pur avendo sperato in una normalizzazione della situazione meteo, le piogge non hanno dato la sperata tregua e hanno anzi causato danni irreparabili alle produzioni delle leguminose da foraggio, dei cereali e quindi delle paglie. Questa situazione si ripercuote irrimediabilmente sull’intero comparto agricolo e quello dei trasformati , settore trainante dell’economia dell’entroterra siciliano».
Lo sostengono in una nota ufficiale inviata all’assessore regionale all’agricoltura, Luca Sammartino e per conoscenza al governatore della Sicilia, Renato Schifani, il presidente delle Rete ovinicoltori siciliani, Sebastiano Tosto, il suo vicepresidente Tonino Rizzico ed i sindaci Giuseppe Mangiapane di Cammarata, Custode Zimbardo di San Giovanni Gemini, Antonino Guccione di Alia e Vitale Gattuso di Castronovo di Sicilia al termine di una riunione che si è tenuta presso il comune di Cammarata.
«Le conseguenze – prosegue la nota – non possono e non devono essere sottovalutate o peggio ignorate. Gli allevatori oltre a dovere registrare la mancanza e/o l’impraticabilità dei pascoli, l’impossibilità di disporre foraggi, sono costretti a prendere atto che, per la generale situazione venutasi a determinare a livello regionale ma anche nazionale, trovano difficoltà nell’approvvigionamento delle foraggere, lasciando come unica alternativa per il mantenimento del bestiame, i mangimi con costi sempre più insostenibili. Il quadro che va via via determinandosi non lascia dubbi: l’intero settore primario regionale è in seria difficoltà con la certezza che si determinerà una perdita di posti di lavoro, una perdita di chance per l’intero settore, la conseguente perdita di commesse e non per ultimo il serio rischio di una contrazione del numero di attività agricole presenti nell’intera regione. Nel tempo, si è riscontrato che gli strumenti di supporto e di solidarietà messi in campo in situazioni di crisi hanno creato aspettative sempre disattese per lungaggini burocratiche non rispondendo in maniera tempestiva e pragmatica alle necessità degli imprenditori agricoli. Appare dunque evidente che la politica debba dettare un passo diverso rispetto al passato, ponendo sin nell’immediato azioni concrete che possano arginare le difficoltà del settore».
Proprio per questo motivo, Tosto, Rizzico ed i sindaci dei comuni, dopo aver effettuato, insieme agli allevatori, un esame sulla generale situazione degli allevamenti del comprensorio, hanno chiesto all’assessore Sammartino un incontro per approfondire la delicatissima situazione di straordinaria emergenza che mette in ginocchio gli allevatori siciliani sempre più preoccupati del loro destino e per il futuro. Inoltre, gli stessi chiedono l’attivazione immediata e tempestiva di un tavolo di crisi dove prevedere misure di ristoro e un piano d’azione mirato e strutturato che contempli misure di investimento per fronteggiare la crisi alimentare degli allevamenti zootecnici.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA