Economia
Al via i saldi estivi in Sicilia: è la prima regione a partire
PALERMO – Via ai saldi estivi anche in Sicilia, prima regione a partire, seguita a ruota dalla Basilicata, mentre in tutte le altre regioni si comincerà da sabato 7 luglio. L’Isola ha deciso di far cominciare prima la stagione degli sconti (che si concluderà il 15 settembre) perchè si spera possa essre un beneficio per i commercianti e per le famiglie che potranno anticipare qualche spesa fuori programma. Ed è anche un modo per riuscire ad intercettare il flusso di “turisti dello shopping” e di quanti sceglieranno la Sicilia come meta per le loro vacanze estive.
Le previsioni del Centro studi di Confcommercio sono che nell’Isola saranno interessate 2 milioni di famiglie e ogni famiglia spenderà in media 150 euro rispetto ai 230 di media nazionale, con una spesa pro capite di circa 65 euro, contro i 100 euro di media nazionale, per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo. E le previsioni sono al massimo di sostanziale tenuta dei dati dello scorso anno, probabilmente con leggerissimi segni negativi.
«In Sicilia stimiamo un giro d’affari di circa 300 milioni di euro – osserva la presidente di Confcommercio Palermo e vice presidente nazionale di Federmoda Patrizia Di Dio – una cifra che può rappresentare una importante boccata di ossigeno per le nostre imprese e per l’intera economia del territorio. La stagione commerciale, anche a causa del clima incerto è assolutamente deludente, ma possiamo affermare che i saldi saranno all’insegna di un ottimo assortimento e di buone offerte per i clienti. I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori nonostante un contesto di concorrenza globale, o meglio di “dittatura digitale», capace di condizionare tutto, dalla filiera produttiva al modo delle persone di consumare».
«Abbiamo chiesto a livello nazionale – aggiunge Patrizia Di Dio – l’introduzione della web tax perché i colossi del web devono stare nello stesso mercato con le stesse regole e con le stesse imposte delle nostre attività».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA