Aeroporto Fontanarossa, ecco chi è il tycoon australiano del super hub e il suo audace progetto

Di Tiziana Tavella / 16 Aprile 2019

ENNA – Gli ingredienti principali per realizzare un ampliamento dell’aeroporto di Catania sul territorio che ricade nel comune di Centuripe ci sono già. Un magnate australiano, Peter Iellamo, pronto ad investire finanziando l’opera, una Spa già costituita a Catania, la “Victoria aviation group” (con capitale interamente australiano), un progetto per realizzare la struttura firmato dall’Università Kore di Enna e lo studio dei venti che consentirebbe di abbattere i tempi di realizzazione avendo già dato, in un recente passato, esito positivo.

Il progetto dell’Ateneo è quello elaborato alcuni fa per l’ampliamento delle potenzialità dell’aeroporto di Catania, basato su una seconda pista già allora prevista sempre nel territorio di Centuripe. I partner anche in quel caso erano stranieri, per la precisione cinesi. Nonostante la firma apposta direttamente a Pechino, il 17 febbraio 2010, su un accordo che coinvolgeva anche l’Ice, Sviluppo Italia, il gruppo Hna che possiede compagnie aree e trasporto merci ed anche resort in Cina e nel Pacifico con l’intenzione di realizzare in Sicilia un hub del Mediterra neo che mettesse insieme le varie modalità di trasporto merci e persone creando un nuovo sviluppo economico e turistico.

Tutto si fermò poi per una sorta di «eccesso di sicilianità» non riconducibile ai promotori ma che, portò ad un nulla di fatto nonostante le buone premesse. Adesso a 9 anni di distanza, il progetto potrebbe essere vicino a concretizzarsi ed è stato presentato con una conferenza stampa alla Kore dal presidente del cda della nuova società Maurizio Severino, dai componenti Emanuele e Francesco Passanisi, dal rappresentante dell’investitore Salvatore La Placa e dai sindaci di Centuripe e Catenanuova Elio Galvagno e Carmelo Scravaglieri.

Le proiezioni ipotizzate dal punto di vista occupazionale sarebbero di circa 2.000 nuove assunzioni, mentre per l’area dove sorgerà la struttura si procederà in tempi brevissimi per la sua individuazione. Costo complessivo dell’opera ipotizzato tra un miliardo ed un miliardo e mezzo di euro coperti interamente dal privato.

Un’interlocuzione, si è detto in conferenza stampa, sarebbe stata già aperta anche con il governatore Musumeci che avrebbe giudicato positivamente il progetto. Non un solo centesimo sarebbe comunque chiesto a Regione o enti locali. L’investitore australiano, Peter Iellamo, manager 61enne a capo della Euro Pacific Capital Corporation, sarebbe già in grado di coprire i costi di realizzazione interamente anche attraendo e portando nuovi investimenti.

Previste oltre alle nuove infrastrutture aeronautiche anche servizi di manutenzione aerea a supporto dell’ampliamento verso l’interno della Sicilia del sistema aeroportuale del capoluogo etneo, in una prospettiva di sviluppo intercontinentale del trasporto aereo siciliano prevedendo anche le infrastrutture viarie di collegamento con l’aeroporto catanese. 

Come sottolineato dal presidente di Kore, Cataldo Salerno, un aeroporto intercontinentale sarebbe necessario per «aumentare il turismo e gli scambi commerciali con tutto il mondo. La Kore partecipa a questo progetto perché è impegnata nello sviluppo del territorio e per costruire un futuro per le giovani generazioni che sia migliore del presente. La realizzazione di quest’opera triplicherebbe l’attività della Sicilia».

Maurizio Severino presidente del cda di Victoria Aviation Group ha invece dato qualche prima anticipazione sulla nuova pista parlando di un’estensione di circa 5/6 km tale quindi da poter ospitare anche Jumbo e cargo, consentendo così lo spostamento aereo di persone e mezzi. Previsto come detto anche un centro di manutenzione dei velivoli, con una stazione di rimessaggio e autofficina degli aerei, unico in Italia, e, ovviamente, tutte le infrastrutture viarie di collegamento con l’aeroporto di Catania.

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Redazione
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