INFRASTRUTTURE
Aeroporto di Catania, ecco la nuova “porta” della città: il mega progetto del Terminal B per volare verso i 20 milioni di passeggeri
Il masterplan redatto dal famoso studio londinese Pascall+Watson per trasformare Fontanarossa nell'hub del Mediterraneo
E’ il più grosso investimento della storia dell’aeroporto di Catania. Più di quello fatto per costruire l’attuale aerostazione. E’ l’ambizioso progetto che dovrebbe portare lo scalo nell’olimpo degli aeroporti grazie all’obiettivo dei 20 milioni di passeggeri. Stiamo parlando del Terminal B dell’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania Fontanarossa, quello che nel sogno della Sac – la società di gestione – dovrebbe essere la nuova porta della città.
Per raggiungere questi obiettivi la Sac si è affidata allo studio londinese Pascall+Watson probabilmente il più importante del mondo in questo campo se si pensa che ha progettato terminal aeorportuali per i più grandi scali del pianeta, da Heathrow fino ad Abu Dhabi, da Pechino all’aeroporto di Kansai in Giappone. Il masterplan del nuovo Terminal B dell’aeroporto di Catania – realizzato secondo le direttive della committente Sac – è stato presentato il 14 marzo scorso al Passenger Terminal Expo di Amsterdam, la più grande fiera di progettazione aeroportuale al mondo.
Il cuore dello scalo
L’idea è quella di far diventare il futuro Terminal B – la vecchia aerostazione Morandi – il cuore pulsante dell’aeroporto etneo grazie al fatto di essere al centro e quindi il naturale collegamento tra il Terminal A e il Terminal C, di avere una vista diretta sull’Etna e su Catania e di offrire un accesso diretto alla futura metropolitana che collegherà lo scalo con il centro urbano. Un progetto che vuole creare un forte senso di identità del luogo e diventare così quella porta della città di cui parlavamo.
Secondo i piani, il collegamento fra i 3 Terminal permetterà di raggiungere la massima capacità funzionale dell’aeroporto e di conseguenza la sua aspirazione di arrivare a un traffico passeggeri da 20 milioni l’anno.
Le 4 direttrici
Per fare questo – come riportato dalla pagina Facebook Sicilia in volo – lo studio Pascall+Watson si è mosso in 4 direttrici: proporre connessioni continue tra tutti i terminal, esistenti e futuri; collegare anche verticalmente i livelli interni ed esterni degli edifici, creare un rapporto tra gli edifici e il piazzale antistante, avere un movimento fluido verso la futura stazione della metropolitana e gli altri sistemi di trasporto.
Per muoversi su queste 4 direttrici una delle strategie principali è stata quella di allontanare tutte le strade dagli edifici del Terminal e rendere il piazzale completamente pedonale. Rimuovendo le rampe di collegamento del traffico e modificando l’uso del viadotto del Terminal A in una terrazza pubblica, questo ha permesso allo spazio di diventare un regno pubblico, trasformando uno spazio di transito solitamente caotico in una sorta di oasi di benessere.
Il fulcro del progetto
L’avveniristico Terminal B, un’area di quasi 40.000 metri quadrati, è il fulcro di questo progetto. Il design – così come richiesto da Sac – deve rappresentare Catania e la Sicilia come un luogo di bellezza natural,e sostenibile, che crea prime impressioni e ricordi duraturi. Si è quindi pensato di intrecciare connessioni con materiali e influenze locali nell’esperienza dei passeggeri. La forte connettività e l’esperienza dei passeggeri in transito sono stati quindi fattori chiave di progettazione per la geometria del Terminal B.
Il profilo curvo del tetto risponde alle esigenze di spazio, efficienza e volume, mentre la struttura di supporto è realizzata in legno con travi flitch, fornendo resistenza e versatilità. Il tetto è sostenuto da colonne ad “albero a forma di Y” che permettono di utilizzare al massimo la superficie del pavimento, creando al contempo una forte e spettacolare identità per lo scalo.
Design e sostenibilità
Il masterplan di Pascall+Watson ha pensato anche alle alte temperature che si registrano per lungi mesi a Catania,prevedendo l’utilizzo di pannelli sul tetto che forniscono la massima illuminazione naturale per il benessere dei passeggeri, creando aree riparate a Nord e a Sud dell’edificio e favorendo la raccolta dell’acqua piovana per l’irrigazione del verde attorno allo struttira.
«Il nostro design e il nostro approccio – affermano i progettisti – sono in linea con la visione di SAC per un edificio aeroportuale completamente sostenibile e la futura transizione di Catania come hub di trasporto multimodale per la Sicilia».
Si è per esempio pensato di spostare la facciata del terminal, mantenendo al minimo lo spazio chiuso senza però influire negativamente sulla capacità, il citato tetto curvo che promuove l’illuminazione naturale, si è pensato anche alla riqualificazione delle strutture esistenti, incluso il Terminal A tramite un design flessibile che consente l’espansione, la contrazione e il riutilizzo.
L’hub del Mediterraneo
E poi ancora, la nuova stazione degli autobus che offrirà uno spazio aperto e accogliente per i passeggeri, con un ampio piazzale esterno pavimentato, protetto dalle intemperie e ombreggiato dal sole dall’edificio del terminal soprastante.
L’area comprende anche uno spazio per una mega-grafica che aiuti i passeggeri ad orientarsi nel terminal che ambisce a diventare l’hub del Mediterraneo.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA