Acqua dei Nebrodie maestria belgaNicosia capitaledella birra siciliana
Acqua dei Nebrodi e maestria belga. Nicosia capitale della birra siciliana
La sfida dei gemelli Giacomo e Antonio Consentino alle grandi "artigianali" del Nord Europa
Chi ha detto che non si possa produrre una grande birra artigianale anche in Sicilia ? E chi può dirsi certo che due brillanti neo-laureati in Economia, figli orgogliosi del “cuore” della Trinacria, debbano per forza coronare altrove i propri sogni professionali? Quella del Birrificio 24 Baroni di Nicosia, da poco online con le sue quattro etichette anche su #lasiciliatore.it, è una storia fatta di passione – quella dei gemelli 26enni, Giacomo e Antonio Consentino per stout (la scurissima birra tradizionale irlandese), pilsner e trappiste – di ricerca e di legami razionali e irrazionali con l’Isola ombelico del mondo.
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«La nostra avventura ha avuto inizio proprio dalla ricerca – racconta Giacomo Consentino – delle competenze e delle attrezzature più adatte. L’idea di creare un birrificio c’era già nel 2012. Ma bisognava ancora compiere due passi: prima di tutto trascorrere un periodo di “apprendistato” presso alcuni veri mastri birrai. Il mastro birraio è un alchimista, un chimico. Poi, scegliere i macchinari più adeguati alle nostre esigenze. Così, dopo il primo stage in Belgio, «tappa obbligata per ogni apprendista birraio che rispetti», abbiamo completato il nostro periodo di formazione in Piemonte. E proprio da un’azienda specializzata piemontese, nei primi mesi del 2014, abbiamo acquistato e trasferito in Sicilia tutte le attrezzature necessarie a produrre le nostre birre». L’avvio della produzione e la nascita, a Nicosia, del Birrificio 24 Baroni segnano la creazione di un piccolo miracolo, passato in pochi mesi da una produzione mensile di meno di mille litri, agli oltre tremila attuali, tra “bionda”, “bianca”, “rossa” e la “nera” #stout, ultima arrivata in ordine di tempo ma tra le più apprezzate dai “fan” del birrificio ennese per aroma e densità.
«Abbiamo deciso di partire dalla qualità dell’acqua di sorgente dei #Nebrodi – sottolineano i due imprenditori – e di seguire lo stile di produzione belga, privo di ogni manipolazione attraverso additivi o arricchenti come il magnesio o il potassio. In fondo, il 98% di ogni birra è composto di acqua ed è prima di tutto lì che va cercato il segreto». Ma oltre all’acqua, i due fratelli hanno puntato sulla qualità del processo di fermentazione, “setacciato” in ogni sua fase grazie all’utilizzo di due impianti in acciaio inox a temperatura controllata e ad una consolle, touch, in grado di analizzare contemporaneamente fino a dieci ricette. «Usiamo soltanto ingredienti siciliani – dice Giacomo -. Speravamo di poter utilizzare anche macchinari e tecnologia siciliana. Purtroppo non abbiamo trovato attrezzature che rispettassero in pieno gli standard da noi ricercati».
A stemperare l’amarezza di una Sicilia non sempre pronta a raccogliere le nuove sfide dell’agro-alimentare, c’è il successo del Birrificio 24 Baroni, diventato in poco tempo anche una speranza imprenditoriale per il territorio nicosiano. Una speranza che si affaccia adesso anche all’e-commerce: «Crediamo nel #made in Sicily e in un brand prestigioso e affidabile come quello costituito dal team di aziende che fanno parte di lasiciliatore.it – aggiungono i gemelli Consentino -. Ma la Rete può soprattutto fornire informazioni dettagliate a chi è ancora scettico su un prodotto particolare come le birre artigianali. L’altro salto di qualità per noi imprenditori siciliani è rappresentato dalla futura capacità di fare “rete” e proporre in un’unica offerta tutte le nostre eccellenze».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA