PALERMO – I tedeschi, si sa, sono sempre i primi a cogliere le opportunità e nel business sono un passo avanti a tutti gli altri. Così, dopo il raddoppio del Canale di Suez e gli investimenti del governo cinese sui porti mediterranei lungo la nuova “Via della Seta” marittima, hanno compreso l’importanza di realizzare prima di altri un polo logistico, dei servizi e dell’innovazione tecnologica per il valore aggiunto delle merci, esattamente “a metà tragitto”, per offrire agli armatori, cinesi e non solo, la possibilità di risparmiare sui tempi e sui costi di trasporti navali che altrimenti dovrebbero raggiungere il Nord Europa dai porti di Genova e Trieste che sono congestionati, o da Francia e Spagna e persino da Amburgo e Rotterdam. E che possa anche fungere da testa di ponte verso la zona franca di Tanger Med, in Marocco, che è la porta d’accesso all’immenso mercato dell’Africa.
È apparso loro chiaro il ruolo strategico della Sicilia, dove hanno intravisto la grande opportunità di insediarsi nei porti dell’Isola, approfittando della coincidenza di due fattori: il ritardo con cui la Regione ha completato la fase di delimitazione delle Zes (cosa che ha impedito finora l’insediamento di qualsiasi operatore) e il contemporaneo e repentino sviluppo degli investimenti che le Autorità di sistema portuale hanno avviato.
È proprio da imprenditori tedeschi dei settori logistica, servizi, innovazione e industria manifatturiera che è stato espresso interesse al gruppo UniCredit di investire nelle istituende Zone economiche speciali siciliane, quando ad ottobre la banca guidata da Jean Pierre Mustier ha deciso di stanziare un miliardo di euro per finanziare gli investitori che si insedieranno nelle zone franche siciliane. La promanazione tedesca di UniCredit, cioè l’UniCredit International Center, ha fatto i necessari approfondimenti da entrambe le parti e l’interesse si trasformerà in qualcosa di più concreto il prossimo 27 gennaio, in un incontro organizzato a Monaco di Baviera con clienti corporate della banca in Germania, col presidente della Camera di commercio italo-tedesca, Annamaria Andreatta, e col console generale italiano a Monaco, Enrico De Agostini. A spiegare le tante opportunità offerte a chi investirà nelle Zes siciliane saranno la Regione, le Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale presieduta da Pasqualino Monti (sarà presente Flora Albano, responsabile Programmazione Ue dell’ente), quella della Sicilia orientale guidata dal commissario Emilio Errigo, e per la banca ci saranno Alessandro Paolo, responsabile di UniCredit International Center Italy; Holger Frank, responsabile di UniCredit Internationa Center Germania; Ferdinando Natali, responsabile Corporate per Sud Italia e Sicilia; e Salvatore Malandrino, Regional manager di UniCredit in Sicilia. Che annuncia: «Crediamo molto nelle Zes siciliane e vogliamo avere un ruolo da protagonisti come banca di riferimento del territorio e promuoveremo le Zes in altri incontri con clienti di oltre confine».
L’altra notizia è che le Zes sono in dirittura d’arrivo. Ad annunciarlo è il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano: «La Sicilia è stata l’ultima a presentare la delimitazione delle aree, anche se ha fatto un ottimo progetto – spiega Provenzano – la proposta ci è arrivata a settembre, ma a dicembre ci sono state inviate le ultime correzioni. Per le altre Regioni del Sud l’iter di approvazione era durato un anno, in questo caso sto accelerando al massimo per non vanificare questa opportunità fondamentale perchè l’Isola possa finalmente agganciare la ripresa. Ho già smistato le carte ai ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture per i loro pareri e conto entro la primavera di istituire le Zes siciliane e di nominare i commissari di governo».
A quel punto chi investirà nelle Zes siciliane potrà beneficiare di un credito d’imposta che è stato rinnovato fino al 2022, più la misura “Cresco al Sud” (150 mln quest’anno e altri 100 nel 2021) con cui lo Stato entra nel capitale assieme ai privati. «Il fondo sarà operativo a breve – riferisce il ministro Provenzano – col provvedimentoche trasforma la Popolare di Bari in una Banca per il Sud con l’intervento della Banca del Mezzogiorno».
Non solo. L’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, in un convegno organizzato dalla Cisl Palermo Trapani sul futuro delle Zes, ha chiarito che «sono state predisposte le misure da inserire nel Ddl di Stabilità 2020 per il rafforzamento dei vantaggi fiscali a favore delle imprese allocate nelle Zes. La misura è rivolta alle imprese estrattive e manifatturiere, della logistica e dei servizi con sede principale o unità locale nelle Zes siciliane. L’incentivo, aggiuntivo a quello statale, prevede un contributo in compensazione, parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa, nell’anno nel quale l’istanza è presentata ed in quello immediatamente successivo».
Da parte sua, il segretario generale della Cisl Palermo Trapani, Leonardo La Piana, ha osservato che «riteniamo possa essere essenziale un ruolo nuovo e più incisivo del sindacato. Lanciamo un appello alla Regione – ha proposto La Piana – affinché, insieme a industriali, autorità portuali, università, istituti di credito ed enti locali, si possa discutere in un tavolo tecnico di come procedere affinché le Zes diventino una realtà, partendo dall’unica vera possibile strategia: quella di dotare tutto l’apparato industriale locale di vantaggi essenziali che permettano successivamente il salto internazionale degli investimenti rivolti ai nostri territori».