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A Catania le Giornate dell’Energia 2020: così la Sicilia può essere l’hub del Mediterraneo

Di Redazione |

CATANIA  – Si sono aperte stamani a Catania, presso il teatro del Centro fieristico Le Ciminiere, “Le Giornate dell’Energia 2020”. Una serie di tavole rotonde, dibattiti, approfondimenti ed eventi sul futuro “green” dell’Isola, organizzate dall’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità della Regione Siciliana, e che si concluderà sabato.“Oggi facciamo da un lato la sintesi del lavoro svolto in questi tre anni e mezzo in cui ho diretto il Dipartimento, e dall’altro facciamo la prospettiva per i prossimi 10 anni di sviluppo energetico per la Regione Siciliana – ha spiegato il dirigente regionale all’Energia Tuccio D’Urso -. Abbiamo concluso il piano energetico regionale, che è un obbligo che ci pone l’Ue, e abbiamo anche anticipato, integrandole, le indicazioni che ci dà il piano energetico nazionale avviando la pianificazione energetica di tutti i 390 comuni della sicilia, finanziando la redazione dei piani energetici comunali e dotando ciascun comune della sicilia della figura dell’energy manager ovvero esperto della pianificazione energetica”.

La tre giorni d’incontri è un appuntamento fondamentale per affrontare i temi della transizione energetica che quest’anno presenta numerose novità riguardo all’obiettivo di fare della Sicilia un hub del Mediterraneo, potenziando il ricorso alle fonti rinnovabili.

“Noi dobbiamo affrontare il futuro alla grande – ha proseguito D’Urso -, dotandoci di tutti gli strumenti che consentiranno alla Regione Siciliana nel 2030 di essere autonoma sotto il profilo energetico, diventando esportatori di energia ed essere noi stessi consumatori di un’energia prodotta per il 66% da rinnovabili e per il 33% da metano, che è il più pulito tra gli idrocarburi”.

A proposito del piano energetico della Regione Siciliana, D’Urso ha spiegato: “Il piano energetico regionale prevede che il fotovoltaico si faccia in terreni di nessuno o di scarso valore agricolo, e grazie al cielo in Sicilia ne abbiamo parecchi. Certamente non interesseremo terreni di grande valore agricolo. Lo stesso vale per l’eolico in cui abbiamo privilegiato e dimostrato di poterlo fare il revanting piuttosto che la creazione di nuovi campi. Per cui il revanting sarà il leit motiv della prossima generazione di produzione eolica in sicilia che per altro contiamo di raddoppiare non impegnando nuove aree. A questo si accompagna il fatto che, anche per effetto delle mutazioni climatiche, in Sicilia è aumentato l’irraggiamento e il vento in Sicilia quindi gli stessi impianti producono di più. Gli unici impianti che possono reggere il mercato con incentivi bassi come quelli che ormai mette a disposizione il governo nazionale sono gli impianti che si possono istallare in regioni dove l’irraggiamento e il vento sono consistenti come in Sicilia. Questo farà perdere di capacità produttiva tutti gli impianti produttivi del nord Italia e non c’è dubbio che la Sicilia possa avere un nuovo orizzonte per la produzione di rinnovabili”.

Per quanto riguarda il metano, in questo momento in Sicilia stanno entrando in produzione i pozzi di metano dell’Eni al largo di Gela, e si sta conducendo una campagna di ricerca innovativa su tutto il territorio della provincia di Ragusa. “La società francese che sta ultimando la prima campagna d’indagine – ha proseguito D’Urso – ha fondate prospettive d’aver trovato quantità di metano di grande rilevanza. Anche in questo riteniamo che gran parte della transizione energetica che noi pensiamo di avere col metano, sarà con metano siciliano”.

Un’isola dunque totalmente orientata al futuro sul piano energetico, ma che dimostra di tenere saldo i riferimenti da cui proviene: “Questo dà il senso di un’autonomia energetica che intravediamo dai tempi di Mattei – ha concluso D’Urso -. In questo senso mi piace ricordare questo grande italiano che spiegò ai siciliani come potessero diventare forti e ricchi con le proprie risorse. Forse a 60 anni dalla sua scomparsa ci stiamo riuscendo. Il piano energetico regionale si ispira anche a questo. E’ quasi pronto il progetto di realizzazione di un museo dedicato a Mattei nel comune in cui tenne l’ultimo discorso, a Gagliano Castelferrato, nell’ambito del progetto che prevede anche la riqualificazione di un’impresa ex Eni”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA