Pippo Baudo, il più grande di tutti compie 88 anni

Di Redazione / 07 Giugno 2024

Baudiano. Perché Pippo Baudo è l’unico personaggio del piccolo schermo ad avere un proprio aggettivo. L’enciclopedia Treccani lo descrive così: «Proprio del suo stile e della sua maniera di condurre spettacoli televisivi». Ci sono gli orari «baudiani» – che sforano la mezzanotte – e c’è un’era «baudiana» di Sanremo, che ai tempi delle sue conduzioni viene rinominato «kermesse baudiana».

Il migliore

Considerato uno dei più grandi presentatori di sempre, Pippo Baudo compie 88 anni oggi. La sua figura è legata a programmi di grande successo come Canzonissima, Domenica In e Novecento, che hanno incollato al video milioni di italiani per decenni. Il suo nome è anche indissolubilmente legato al Festival di Sanremo, che ha condotto ben 13 volte, detenendo ancora oggi il record di edizioni presentate. La sua capacità di intrattenere, il suo garbo e la sua professionalità lo hanno reso un punto di riferimento per intere generazioni. Il suo esordio in televisione arriva negli anni Sessanta.
Nel 1979 conduce il varietà del sabato sera “Luna Park”, che vede il debutto televisivo della soubrette italo-americana Heather Parisi e, nell’autunno dello stesso anno, succede a Corrado al timone di “Domenica in”, programma con cui Baudo arriverà alla definitiva consacrazione, conducendolo fino al 1985. Dal 1984 al 1986 presenta tre edizioni di Fantastico, storico varietà del sabato sera di Rai 1, in cui tiene a battesimo showgirl come Lorella Cuccarini e Alessandra Martines. Sempre a metà anni Ottanta è alla guida di tre edizioni del Festival di Sanremo, negli anni 1984, 1985 e 1987: la finale di quest’ultima edizione registra la media di oltre 17 milioni di telespettatori, record rimasto ancora oggi imbattuto. Nell’autunno del 1987 firma con la Fininvest un contratto in esclusiva di 3 anni e diventa direttore artistico di Canale 5.

La tv baudiana

Le cifre della tv «baudiana» riassumono oltre mezzo secolo di carriera televisiva, ripercorsa nel film «Pippo Baudo, la cultura si fa spettacolo» di Enrico Salvatori, in onda oggi alle 15 su Rai Storia per celebrare l’ottantottesimo compleanno del grande conduttore. Nella sua tv non solo spettacolo, lustrini e «vedettes». Spazio a libri, spettacoli teatrali, film d’autore, e interviste a scrittori, registi, attori. Con gli ospiti – da Rita Levi-Montalcini a Federico Fellini, passando per Jane Fonda, con cui scocca un bacio a stampo – è spontaneo, curioso e affettuoso. «Qualcuno mi chiama Baudo, qualche altro Pippo, insomma fate voi», ama rimanere «rasoterra». Usa l’arma della semplicità per trasmettere al grande pubblico tematiche complesse. Il colpo di fulmine con la telecamera arriva nel 1954, quando dalla Sicilia risale la penisola per le celebrazioni di Trieste italiana. Al tempo la sua isola non è ancora collegata ai trasmettitori televisivi. Studia giurisprudenza, suona il piano e fa spettacoli. Esordisce davanti all’obiettivo come pianista nel varietà “La conchiglia d’oro” condotto da Enzo Tortora. Si innamora del mezzo e va a Roma. Il responso del provino Rai è: «Può essere utilizzato per programmi minori». È il 1960, inizia il periodo di gavetta verso la disinvoltura e la spontaneità che, come lui dirà: «Sono doti che si acquistano quando passa la paura».

Il Festival

Nel 1968 per la prima volta presenta il festival di Sanremo. È un anno delicato, che segue quello segnato dalla morte di Luigi Tenco. Pippo è uno sperimentatore di quiz e giochi a premi. Inaugura il passaggio dal bianco e nero al colore con l’edizione della Lotteria Italia del 1977, intitolata «Secondo Voi», un quiz sulla storia contemporanea. Prende in mano Domenica In e poi riporta la Lotteria Italia al sabato sera, nel tempio del varietà per antonomasia, il Teatro delle Vittorie. Negli anni 80 conduce tre edizioni di Fantastico, è il divo più importante di quel periodo segnato anche dal matrimonio con il soprano Katia Ricciarelli. Pippo Baudo non si ripete mai, pur rimanendo fedele a se stesso. Dalla Rai se ne va due volte, ma torna sempre. Sarà lui a inaugurare il nuovo secolo il 1° gennaio 2000 su Rai 3 e ancora lui farà da gran cerimoniere per i 50 anni di televisione italiana nel 2003. Una vita al servizio della tv pubblica.

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Pubblicato da:
Fabio Russello