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Morgantina, riprende la campagna di scavi internazionale

Fra le analisi in corso archeobotaniche, quelle archeozoologiche e la catalogazione dei numerosi materiali ceramici ritrovati

Di Redazione |

 PALERMO.  É in corso a Morgantina una missione archeologica internazionale di scavi. A svolgere le ricerche è il gruppo di lavoro coordinato dal prof. D. Alex Walthall dell’University of Texas, che opera in convenzione con il Parco Archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, diretto da Liborio Calascibetta. Dopo due anni in cui le attività si sono svolte in maniera ridotta, quest’anno il cantiere riprende a pieno ritmo. Infatti, a seguito della pandemia nel 2020 l’attività di ricerca non era stata condotta sul campo e nel 2021 era stato sul campo soltanto un gruppo di archeologi siciliani che ha operato in contatto diretto con la sede centrale americana, realizzando attività di restauro e documentazione necessari a portare avanti il programma di ricerca definito.

La campagna di scavi si svolge attualmente seguendo alcuni filoni di indagine. Il primo riguarda l’attività di studio dei materiali provenienti dagli scavi effettuati tra il 2014 e il 2019 in contrada Agnese, nella cosiddetta House of the Two Mills. Questo lavoro, condotto all’interno del Museo Archeologico Regionale di Aidone e nel vicino edificio scolastico di Largo Truppia, comporta la documentazione dei ritrovamenti archeologici per la pubblicazione, le analisi archeobotaniche, quelle archeozoologiche e la catalogazione dei numerosi materiali ceramici ritrovati.

I risultati di questo lavoro confluiranno in una pubblicazione finale che vedrà luce in un volume della serie Morgantina Studies. Un secondo momento riguarda il lavoro di ripulitura da vegetazione e riempimenti dell’area dell’Agorà posta tra il Teatro e il Granaio Ovest, dove si è scavato negli anni Sessanta e dove si tenta di indagare sul cosiddetto Temenos Sud-Ovest, una struttura che sembra datare in età romana e di cui si spera di mettere in vista i muri arrivando ai livelli a cui si fermarono i primi scavatori nel 1963 e nel 1966. I risultati di questo lavoro saranno presentati al convegno internazionale del Meetings of the Archaeological Institute of America che si svolgeranno nel 2023. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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