C'è Enna, che ha deciso di aprire le sue torri campanarie; Caltagirone dove si potrà scegliere tra le mani dei ceramisti e i sontuosi salotti nobiliari. Ci sono le cittadine in provincia di Palermo: Carini, arrampicata sotto il castello; Termini Imerese che è pronta a raccontare il suo percorso di antica capitale commerciale. Si uniranno a Monreale tra biblioteche dei prelati e affascinanti panorami; Bagheria con le sue ville nobiliari. E ancora, Noto con il suo barocco; Messina che aprirà collezioni private e universitarie, e condurrà sul lago Ganzirri sulle barche dei cercatori di molluschi; o Caltanissetta dove si cercherà il cuore dolce e amaro dell’isola, di mandorle e di uve. Fino alle tre ammiraglie dell’Ovest: Trapani che corre sul mare, Marsala che cuce esperienze tra le saline e Mazara che apre antiche chiese. Le Vie dei Tesori è pronta a varare la sua nuova edizione, la quindicesima, anche se quest’anno i Borghi dei tesori hanno già fatto da apripista: 58 piccoli centri dell’isola che hanno deciso di creare una rete sotto l’egida della Fondazione Le Vie dei Tesori. Un successo di pubblico che si ripeterà proprio questo weekend, il 4 e 5 settembre, con tutti i borghi pronti ad accogliere tanti visitatori.
Chiusi i borghi, le città. Da sabato 11 settembre a domenica 26, tre fine settimana per riempirsi di bellezza, poi dal 2 al 17 ottobre toccherà a due cittadine affacciate sul mare, profondamente diverse tra loro, come Sciacca e Cefalù, che è al debutto come Erice arroccata sulle rupe, Ragusa e Scicli barocca nel Val di Noto, fino alle due «capitane» Palermo, da dove tutto è cominciato, e Catania, scolpita nella lava: queste ultime due città occuperanno l’intero mese, fino al 31 ottobre.
Una Sicilia che si scopre a poco a poco, trasformandosi in un unico museo diffuso: otto weekend, sabato e domenica, per ricomporre il puzzle, la voglia di bellezza che ogni anno apre, racconta e mette in rete i siti della Sicilia: insieme – da visitare con un unico coupon digitale – ci sono luoghi di solito inaccessibili e grandi attrattori, siti poco conosciuti o famosi, tutti in un unico circuito con una forte vocazione da storytelling. «Le Vie dei Tesori – dice il presidente della Fondazione, Laura Anello – è da sempre la manifestazione di una comunità che si riprende il suo patrimonio, se ne riappropria, impara a conoscere la propria storia attraverso luoghi ed esperienze, partecipa a una semina partecipata di conoscenza. Siamo convinti che quest’anno possa essere davvero un’occasione di rinascita collettiva. E l’interesse che si moltiplica da parte di tanti Comuni e territori per il progetto ce ne dà conferma».