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il caso

La Rai (almeno per ora) “congela” la fiction del rogo di Stromboli

L’ad Sergio in Commissione Vigilanza ha offerto «ogni forma di collaborazione» ai residenti

Di Fabio Tracuzzi |

Era il 25 maggio 2022 quando l’isola di Stromboli prese fuoco come un fiammifero durante le riprese della fiction “Protezione Civile” con Ambra Angiolini. Adesso nuova puntata, ma non certamente l’ultima come si evince dalle stesse parole dell’amministratore delegato Rai, sulla vicenda della fiction che sarebbe dovuta andare in onda sulla Rai. «Sul caso dell’incendio a Stromboli, essendoci un’inchiesta in corso, vorrei chiarire che non è prevista la messa in onda della fiction “Protezione Civile” e che la Rai non è in alcun modo intervenuta nella fase esecutiva delle riprese, che si è svolta ad esclusivo carico della società produttrice (la “11 marzo film”, ndr)». Queste le parole dell’ad Rai, Roberto Sergio, rispondendo in Commissione di Vigilanza a una domanda sulla posizione della tv in merito alla fiction. «Non vi è stato alcun coinvolgimento di personale o mezzi tecnici Rai, né Rai è intervenuta in alcuna delle fasi autorizzative – ha proseguito Sergio -. La Rai è stata vicina alla cittadinanza, vuole proseguire il percorso di conoscenza e valorizzazione dei luoghi ed è disponibile a valutare ogni forma di collaborazione con il sindaco e gli abitanti di Stromboli».

Il risarcimento rifiutato

Di recente il sindaco Gullo aveva ricevuto una nuova proposta di risarcimento. «Proposta economica minimale – ci ha detto – ben lontana da quelli che sono i danni stimati. Ma saranno i cittadini di Stromboli a decidere e non io come è giusto che sia».La prima proposta fatta agli stromboliani è stata rimandata al mittente. Proposta che consisteva in una puntata di una serie tv sulle Eolie dove si esaltavano pregi e qualità dell’isola. Pubblicità insomma . Pubblicità della quale, tra l’altro, Stromboli non ha certo bisogno. I danni causati dall’incendio che incenerì quasi tutta l’isola e dalla successiva alluvione (12 agosto dello stesso anno) che riempì di fango strade e case, sono stimati in circa 50 milioni di euro. L’alluvione infatti fu causata dalla mancanza dopo l’incendio, di barriere naturali e alla prima pioggia abbondante una montagna di fango venne giù in paese. L’ad della Rai dice anche che non vi è stata in quell’occasione nessun coinvolgimento di mezzi o uomini Rai. E questo lo abbiamo sempre sostenuto anche noi in quanto la produzione era “11 aprile film”. Ma allora perché l’ad Sergio tende a precisare che «la Rai è stata vicina alla cittadinanza»? Perché se non era coinvolta? In più il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ebbe a dire all’inviato di una trasmissione tv: «Tutta la popolazione dell’isola si aspettava solidarietà da parte della Rai, solidarietà assolutamente non pervenuta». E proprio ieri ci ha detto: «E’ una questione di atteggiamento. E come se ci fosse stato un incidente stradale con l’autista che scappa. Noi non abbiamo avuto solidarietà né dalla Rai nella produzione». Adesso, dopo le parole di Sergio, aspettiamo la prossima puntata.

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