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La catanese Cetty Previtera porta a Milano il suo “Cielo plurale”

La personale in mostra fino al prossimo 15 giugno nello studio d’arte “Il Grattacielo Milano”

Di Grazia Calanna |

“Cielo plurale” è il titolo della personale di Cetty Previtera accolta, fino al prossimo 15 giugno, dallo studio d’arte “Il Grattacielo Milano”. Improntata “all’umore dei boschi”, il curatore, Giampiero Castiglione, presenta una singolare selezione. Nelle tele il bosco reca la forza portentosa di un seme, il colore supera il vigore comunicativo della parola e restituisce fioriture splendenti narrando di un cosmo sempre nuovo e prodigo di vitalità.

La Privitera conversa con la luce, riflette la magia del mistero esistenziale. Nel tocco delicato e pastoso delle sue tele riluce l’amore, osservandole ci sia addentra alla pace meditativa. Ricordiamo che la Previtera (la quale sempre ribadisce come l’incontro con Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro all’Accademia Abadir di Catania sia stato cruciale per la sua formazione artistica) ha avuto un percorso professionale molto ricco e prestigioso.

Nel 2018 la prima personale a Catania, alla Carta Bianca Fine Arts. Nel 2019 alla George Billis Gallery di New York aderisce alla collettiva “Going” a cura di Robin King e Carla Tucou Ricevuto. Nel 2014, in occasione dell’esposizione de “La ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer a Bologna, partecipa alla “Mostra Attorno a Vermeer”, a cura di Marco Goldin. Nel 2021, sempre per la cura di Goldin, espone all’interno della mostra “Attorno a Van Gogh Otto pittori e i colori della vita”, parallelamente alla mostra “Van Gogh e i colori della vita”, a Padova. 

Nel 2022 riceve apprezzanti con echi internazionali alla “Arte Fiera Bologna”, curata dalla galleria “Quam” di Antonio Sarnari che la segue da lungo tempo. Ancora, lo scorso aprile, è stata selezionata da Michele Bertolino, per la Fondazione “Sandretto Re Rebaudengo”, tra gli artisti dello “studio visit 2023”, nello “Young Curators Residency Programme”.

«Nel corso degli anni l’artista ha elaborato un linguaggio del tutto personale che, partendo dalla realtà della natura siciliana ed in particolare, delle pendici dell’Etna, luogo dove ha vissuto e si è formata artisticamente,  nonché dallo studio dei grandi classici, da Monet a Van Gogh, da Pollock a Picasso, sino ad arrivare ai giorni nostri con Gerhard Richter ed Anselm Kiefer, ha raggiunto un livello tecnico dove la realtà si trasforma in pura astrazione riuscendo a trasmettere un’epifania di emozioni allo spettatore, superando ogni confine geografico e la grande pittura diventa senza luogo né tempo. Le tele in mostra, incentrate sui temi della natura, sulle strutture e le atmosfere dei boschi, possiedono un’innata grazia, la trama dei colori è sorprendente, lo sguardo dello spettatore si perde tra le strade e i sentieri del paesaggio pittorico fino a dimenticare il punto di partenza e lasciarsi trasportare esclusivamente dalla materia – chiarisce Castiglione».

La pittura è una ricerca continua, incessante, difficile, storica. I suoi lavori appartengono ad una natura poco contaminata, forse “abbandonata” alla propria autonomia.«Credo – dichiara la Previtera -, che la pittura possa essere ricerca spirituale e che trovi in noi un canale di passaggio per esistere. L’ascolto, l’assenso, il farsi veicolo, possono condurre alla creazione di una realtà nuova e indipendente che, meraviglia, prima non esisteva».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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