Lische di pesce dentro un’anfora e risalenti ad almeno 2300 anni fa. Sono state scoperte dagli archeologi sul Monte Sant’Angelo a Licata, dove sorgenza Finziade l’ultima delle colonie greche siciliane. Si tratta di piccole lische di pesce in ottimo stato di conservazione che serviranno a comprendere – secondo gli studiosi – le abitudini alimentari e le tecniche di conservazione dei cibi.
Da una delle case attualmente oggetto di studio, infatti, è emersa una grande anfora all’interno della quale gli archeologi hanno rinvenuto un’importante quantità di resti di pesci di piccole dimensioni, che saranno adesso oggetto di studi da parte della paleobotanica Erika Zane e dell’archeozoologa Ester Vaga.
Si tratta di un ritrovamento non comune soprattutto per la quantità dei resti e per il loro stato di conservazione, che consentirà di comprendere meglio le abitudini alimentari e le tecniche di conservazione dei cibi da parte degli abitanti dell’antica città di Finziade. Gli scavi, in corso dallo scorso anno, sono sostenuti dal Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento diretto da Roberto Sciarratta in convenzione con il Cnr di Catania e si inseriscono nel programma “Finziade project”, diretto dagli archeologi Alessio Toscano Raffa per il Cnr-Ispc Catania, e Maria Concetta Parello, con il coordinamento logistico di Rosario Callea, del Parco della Valle dei Templi.
Obiettivo del progetto, che è stato sostenuto in modo diretto e fattivo anche dalla comunità locale, era appunto ricostruire l’impianto urbanistico dell’antica Finziade e conoscere meglio le caratteristiche della vita quotidiana nell’ultima fondazione greca di Sicilia (282 a.C.).
Le attività avviate da pochi giorni, rientrano tra le iniziative per la promozione e l’organizzazione delle iniziative collegate all’evento “Agrigento capitale della cultura italiana 2025”.