Cultura
Il Progetto “Genesi” fa tappa ad Agrigento tra arte e diritti umani
Al via ad Agrigento la quarta tappa della mostra itinerante “Progetto Genesi. Arte e Diritti Umani”, in programma dal 5 giugno al 4 settembre al Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” e alla Biblioteca Lucchesiana.Organizzata dall'Associazione Genesi, in collaborazione con il Fai – Fondo per l'Ambiente Italiano, la mostra itinerante, a cura di Ilaria Bernardi, dopo Varese, Assisi e Matera, giunge finalmente nella Città dei templi. Le città scelte sono tutte di grande rilevanza dal punto di vista del patrimonio storico-artistico e ambientale, sono siti del patrimonio mondiale Unesco e sede di Beni del Fai. Inoltre, in ogni città la mostra ha aperto i propri battenti in occasione di una importante Giornata Internazionale o Mondiale indetta dall'Onu per promuovere tematiche legate ai diritti umani: a Varese il 21 settembre Giornata Internazionale della Pace; ad Assisi il 18 dicembre Giornata Internazionale dei Migranti; a Matera l'8 marzo Giornata Internazionale della Donna; ad Agrigento il 5 giugno Giornata Mondiale dell’Ambiente.
Il percorso studiato per Agrigento si snoda tra il Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo” e la Biblioteca Lucchesiana. Al Museo Archeologico la mostra si sviluppa nelle sale che si affacciano sulla Sala Zeus e all’interno della Sala Zeus stessa, dove è custodito l'unico esemplare intero di Telamone, una delle maestose statue alte 7,7 metri che sostenevano il grande Tempio di Giove Olimpico nella Valle dei Templi di Agrigento (480-479 a.C.). Questi spazi accolgono le opere delle sei sezioni tematiche individuate nella Collezione Genesi, attraverso le quali questi lavori esprimono il loro messaggio legato alla difesa dei diritti umani. Al fine di indurre i visitatori a scoprire il patrimonio storico e culturale del proprio territorio, Progetto Genesi sceglie di esporre una delle più rilevanti opere della Collezione, Becoming (2015) di Morteza Ahmadvand, presso la Biblioteca Lucchesiana, scelta in quanto in precedenza è stata spesso parte delle Giornate del Fai che ad Agrigento dal 1999 ha in concessione il Giardino della Kolymbethra.
Durante la quarta tappa della mostra, al Museo Archeologico Regionale “Pietro Griffo”, ogni sabato si terranno attività educative gratuite, offerte dall’Associazione Genesi: si terranno due visite guidate, una alle 11:30 e una alle 15, e un workshop partecipativo alle 17.
La mostra itinerante presenta le opere della nuova raccolta d'arte contemporanea Collezione Genesi, nata per volontà di Letizia Moratti e sviluppatasi grazie a Clarice Pecori Giraldi che ne ha curato le acquisizioni, con l’obiettivo di dare vita e voce a una selezione molto rappresentativa di opere e artisti capaci di parlare al pubblico delle questioni più urgenti in tema di diritti umani. L'idea da cui origina la concezione di Progetto Genesi, del quale la mostra fa parte, è che l'arte contemporanea possa assumere il ruolo di ambasciatrice dei diritti umani, come afferma la curatrice: «Il criterio principale per darle vita è stato quello di individuare opere che da un lato parlassero delle più urgenti e attuali questioni sociali, dall’altro fossero capaci di dare una speranza, una via di uscita dai drammi del nostro tempo. L’opera di Alfredo Jaar – sottolinea Bernardi – ad esempio, mostra due bambini di spalle che si abbracciano mentre sullo sfondo si sta compiendo il genocidio del Ruanda del 1994: la scelta di mettere in primo piano quel gesto di solidarietà e di sfocare il dramma sullo sfondo è emblematico dell’approccio con cui sono state selezionate le opere della Collezione Genesi».
La mostra itinerante individua all’interno della Collezione Genesi sei principali sezioni tematiche nelle quali questo messaggio viene declinato dalle opere: La memoria di un popolo: le tradizioni e la storia di ogni comunità come memoria collettiva da preservare in quanto elemento identitario fondamentale; Un’identità multiculturale: identità molteplici e l’importanza del dialogo, dell’interscambio e del rispetto reciproco tra culture; Le vittime del Potere: le violenze perpetrate o tollerate, in alcune aree del mondo, dagli stessi governi sui propri cittadini, vittime di costrizioni, censure, genocidi, guerre, sfruttamento; Il colore della pelle: i pregiudizi e le ingiustizie che colpiscono le persone sulla base del colore della pelle negli Stati Uniti; La condizione femminile: il ruolo della donna all’interno di contesti, privati o pubblici, in cui la supremazia maschile è ancora presente; La tutela dell’ambiente: i danni causati dalle attività umane all'ecosistema e l’urgenza di preservare l’equilibrio tra umano e natura mediante uno sviluppo sostenibile, come sottolinea il capo delegazione Fai Agrigento, Giuseppe Taibi: «L’ambiente è oggi l’obiettivo più importante per il Fai, che nasce proprio come “Fondo per l’Ambiente”. Un obiettivo di cui ci occupiamo, in particolare, con le nuove generazioni anche in occasione di momenti di grande partecipazione pubblica come le giornate Fai di Primavera, di Autunno e di Inverno. Un Ambiente che il Fai intende come: Ambiente dell’Uomo, come intreccio indissolubile tra natura e storia. La Fondazione è consapevole che il futuro dipende da tutti noi e che ognuno deve fare la propria parte. L'area mediterranea sarà tra le più colpite al mondo, con una netta riduzione delle precipitazioni, un aumento dell'aridità, ondate di calore e innalzamento del livello del mare. Questa consapevolezza deve essere condivisa il più possibile».
Il Fai partecipa alla missione educativa di Progetto Genesi coinvolgendo i volontari delle Delegazioni Fai, e in particolare i mediatori del progetto Fai Ponte tra Culture ideato dall’Associazione Amici del Fai volto a favorire il dialogo interculturale tra persone di diversa provenienza geografica: «Agrigento – aggiunge Giuseppe Taibi – fin dal VI secolo a.C. è stata un faro di civiltà nel Mediterraneo e un centro di cultura aperto alle influenze straniere, che si ritrovano infatti nell’architettura dei suoi edifici storici così come nella varietà mediterranea delle specie coltivate ancora oggi nel Giardino della Kolymbethra».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA