“Grisù” compie 60 anni e il suo mito diventa un musical

Di Redazione / 15 Luglio 2024

«Da grande farò il pompiere!». Impossibile non riconoscere questa frase per chi è stato bambino negli anni Ottanta (e non solo). Elmetto in testa e giacca da vigile del fuoco, a pronunciarla era Grisù, il draghetto creato dal genio e dalla matita dei pionieri dell’animazione italiana, i fratelli Nino e Toni Pagot, già «papà» del pulcino Calimero.

Apparso la prima volta in bianco e nero per una pubblicità di caramelle nei Carosello nel 1964 e poi diventato il simpatico Grisù che tutti noi conosciamo nei cartoni della tv dei ragazzi nel 1975, Grisù si appresta a festeggiare il doppio compleanno (60 e 50 anni) con una nuova serie animata in 3D già in onda su Rai Yoyo e ora anche con il suo primo spettacolo teatrale: “Grisù. Un drago senza paura!», musical con la drammaturgia di Marco Pagot (erede di Nino e Toni) e Manuel Renga, che ne firma anche la regia, con le musiche di Francesco Lori e le scene e costumi di Valentina Volpi.

Protagonisti, scelti tra oltre cento candidati ai casting, sono Jasmine Lazzoni, Jacopo Violi, Sara Zappa e Andrea Messina nei panni del draghetto verde. La produzione – a cura di A.t.t.i in sinergia con Fondazione Aida, in collaborazione con Centro Servizi Culturali Santa Chiara e Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona, con il contributo di Fondazione Caritro – sarà presentata al Giffoni Film Festival il 27 luglio e, dopo l’anteprima a Trento del 6 ottobre, debutterà a Milano il 12 per proseguire in tournée in oltre 30 città (tra le altre, Roma, Gorizia, Torino, Bellinzona, Verona, Padova, Treviso, Vicenza, Bologna e Trieste).

«Grisù è un personaggio che appartiene a molte generazioni racconta all’ANSA il regista – Forse negli ultimi anni si era un pò perso, ma anche grazie alla serie animata di Rai Yoyo i più piccoli lo stanno scoprendo”: Quella in scena a teatro, prosegue, «sarà una storia completamente originale», ma sempre con l’invito «a seguire i propri sogni e non mollare mai». Proprio come fa Grisù il draghetto buttafuoco che invece le fiamme sogna di spegnerle vestito da pompiere. Dopo Il Gruffalò e Malèfici, «la Fondazione Aida si sta dedicando a un filone molto anglosassone, come quello del teatro per famiglia – spiega all’ANSA la produttrice Meri Malaguti – E’ quel tipo di show, creato con tutte le stesse attenzioni del teatro di prosa per adulti, che diverte e attira tutte le generazioni insieme. Nei Paesi anglosassoni, ad esempio, è ormai un apputamento irruninciabile per il periodo delle feste natalizie».

In questa sua nuova avventura, dunque, il giovane Grisù vive con il papà Fumè in una caverna sotto al vulcano, proprio vicino a Dragontown, il paese di Stella, la sua migliore amica umana. Anche lei vive con il papà David, il capo dei pompieri locali. Grisù e Stella hanno un sogno nel cassetto: lei vuole diventare reporter, lui vigile del fuoco. A metter loro i bastoni tra le ruote è però una cattiva che appare prima negli incubi di Grisù e poi in carne e ossa proprio lì, nelle strade del paese: il suo nome è Malasorte e si nutre delle paure degli esseri umani. La paura di rimanere soli per Malasorte è una fetta di torta violetta, la paura di non riuscire un bel pollo arrosto blu, la paura di perdere le persone che amiamo una macedonia di tutti i colori. E Grisù e Stella, come tutti i bambini di quell’età, di paure ne hanno tante: dovranno imparare a capirle e affrontarle, perché come dice David «un eroe non è chi non ha nessuna paura, ma chi riesce a vincerla!». Ma alla fine Grisù diventerà un pompiere? «Posso anticipare che guiderà il camion dei pompieri – sorride Renga – Non so se lo diventerà, ma ci si avvicinerà molto».

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Pubblicato da:
Fabio Russello
Tag: grisù