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Dal linguaggio, al cibo, alle tradizioni: il “debutto” di Elvira Amata con le tante anime della Sicilia

La rassegna itinerante “Echi di infinito” apre un programma ambizioso. «Sinergie tra Parchi archeologici»

Di Giuseppe Bianca |

Con “Echi di infinito” in giro per la Sicilia debutta il manifesto programmatico del nuovo assessore ai Beni culturali della Regione Siciliana, Elvira Amata. La serie di eventi che fanno da vetrina a mostre e approfondimenti, gospel e letteratura, opera dei pupi ed enogastronomia «mette d’accordo la Sicilia delle sue tante culture» commenta l’assessore messinese, ma «il comune denominatore di tutti gli eventi rimane la Natività, espressa attraverso questo molteplice caleidoscopio di forme». Un percorso che si snoda attraverso il Castello della città murata di Milazzo e il Castello Lauria di Castiglione di Sicilia prima di arrivare all’oratorio di San Lorenzo di Palermo, dopo essere partito il 23 dicembre dal Grifeo di Partanna per citare alcune delle principali declinazioni della manifestazione che comprende anche le tappe “doc” del Teatro Bellini di Catania e del Museo Interdisciplinare Regionale di Messina.

L’identità siciliana, lo spirito-guida scelto dal nuovo titolare della delega ai Beni culturali «si sposa con tutto quello che ci circonda – conferma l’assessore Amata – e va dal linguaggio al cibo, dalle tradizioni ai nostri comportamenti del quotidiano. È un tesoro di specificità che non possiamo disperdere e che va tutelato come fosse una vera e propria scommessa». Per non disperdere allora il filo comune che lega anche le precedenti esperienze di governo con il passaggio da un esecutivo a un altro, Elvira Amata si occuperà anche di valorizzare la lingua siciliana, il dialetto, la stessa che Roberto Lagalla, oggi sindaco di Palermo, da assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, volle inserire tra i contenuti da poter scegliere anche sui banchi di scuola. Nella “road map” che la meloniana intende sviluppare non mancheranno le verifiche sull’ottimizzazione dei fondi comunitari, una delle palle al piede, in passato, dell’assessorato, che negli ultimi anni, si è trovato spesso a dovere recuperare terreno su questa materia, oltre a una puntuale registrazione delle attività delle Sovrintendenze, da sempre viste, come fumo negli occhi da chi attacca la “lentocrazia” e i rallentamenti burocratici.

I Parchi archeologici rimangono invece tra i fiori all’occhiello del sistema Sicilia e da questa certezza Amata riparte per aggiungere possibili elementi di caratterizzazione della propria attività di governo, inserendo ritocchi utili, ma soprattutto «sviluppando la visione unitaria che serva da matrice di coordinamento». «Non bisogna lasciare indietro nessuno – dice – se ci sono strutture che godono di una maggiore rendita di posizione devono fungere da traino per gli altri, facendo rete e creando la migliore sinergia possibile. È sbagliato sin dalla scelta del termine sia l’uso della parola “solidarietà”, per riferirsi alle risorse economiche, sia quello di strutture “minori” per indicare quelle che hanno un maggior numero di visitatori. Il messaggio è unico e una sola è la Sicilia dalle tante differenze che definiscono l'insieme».

Né viene esclusa una riforma da portare avanti, possibilmente con una maggioranza parlamentare più rodata, per accorpare eventualmente alcune tra le postazioni attualmente collocate in questo prestigioso scacchiere a cui si affidano molte delle ambizioni della Sicilia dei beni culturali senza tralasciare, specifica l’assessore, «una grande azione manageriale. Tutela e conservazione da sole non bastano, serve il massimo della valorizzazione delle nostre strutture affiancando, naturalmente, la migliore comunicazione possibile».

Il gioco degli incastri delle deleghe in giunta infine ha fatto sì che lo stesso partito FdI abbia la responsabilità di gestire le deleghe di Turismo e Beni culturali, facilitando quel tratto comune di rafforzamento tra i due settori che, almeno a parole, fa parte da sempre della bibbia dei comportamenti (a volte mancati) di chi governa la Sicilia. «Con il collega Scarpinato – afferma l’assessore Amata – abbiamo già avviato un percorso per arrivare a una dimensione interassessoriale che potrebbe già produrre i primi effetti sin dalla Bit di Milano, in programma a febbraio. Se lavoriamo bene insieme veramente potremo cambiare passo». Ad augurarselo, oltre alla Sicilia degli operatori, anche quella dei fruitori, dei turisti, degli operatori, ma anche, perché no, i beneficiari diretti delle ricchezze culturali dell’Isola, i siciliani, tra un’incursione e l’altra nei tesori di casa propria.   COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA