Notizie Locali


SEZIONI
Catania 14°

SCAfFALE

Da un’idea di Mimì Scalia “All’Opera dei Pupi tra teatro e letteratura”

Il 7 marzo incontro con Pina Spinella e il libroLab “Matteo e i Pupi Siciliani”. Lunedì 17 marzo, lo Spettacolo di Opera dei Pupi di stile catanese a cura della Compagnia F.lli Napoli di Catania

Di Redazione |

Si inaugura il 7 marzo 2025, a Milo, il progetto culturale – nato da un’idea di Mimì Scalia – dal titolo “All’Opera dei Pupi tra teatro e letteratura”, presentato in collaborazione con il Comune di Milo e la Pro Loco di Milo, così articolato: domani mattina 7 marzo (a scuola, ore 9.30, con gli studenti del plesso di Milo, Ist. Comprensivo “Federico De Roberto” di Zafferana Etnea) incontro con Pina Spinella e il libroLab “Matteo e i Pupi Siciliani” edito da Algra. Lunedì 17 marzo (al Centro Servizi “Salvatore Arcidiacono” di Milo, ore 16 – costo biglietto 6 euro – info al 340 693 0427) lo Spettacolo di Opera dei Pupi di stile catanese – “Le imprese di Orlando per amor di Angelica” -, a cura della Compagnia F.lli Napoli di Catania.

«Nella nostra tradizione l’Opera dei Pupi è arte, è storia, è cultura popolare. È la bellezza assoluta e comunicativa del teatro. È magia di narrazioni sceniche, dove domina indiscusso il ruolo delle figure capaci di affascinare e catturare tutte le età. Un patrimonio straordinario di storie che dobbiamo preservare, trasmettendolo ai nostri studenti. Tengo a precisare che Milo ospita questo progetto aperto a tutti, piccini e adulti. Auguriamo si possa partecipare in tanti con il sano entusiasmo della curiosità e della scoperta», dichiara Mimì Scalia.

Domani 7 marzo incontro con Pina Spinella e il libroLab “Matteo e i Pupi Siciliani”, ed Algra

Sinossi – Matteo è un bambino curioso e appassionato di racconti fantastici. Una notte viene svegliato da un terribile drago a tre teste che entra nella sua stanza. Pilusu, il drago, si rivela in realtà un divertente compagno d’avventure. Per diverse notti lo condurrà, volando, in un mondo magico: quello di un antico Teatro dei pupi di Acireale. Qui conoscerà l’affascinante arte dell’Opera dei pupi che, pur essendo stata dichiarata dall’Unesco, nel 2008, Patrimonio orale e immateriale dell’umanità, rischia di scomparire insieme ai suoi personaggi. Matteo li ascolterà con emozione e prometterà di aiutarli. Un racconto coinvolgente in cui paladini, fanciulle, eroi e traditori si faranno portavoce di un mondo epico-cavalleresco che combatte “per la religione, per l’amore, per la gloria e per la fedeltà”.

Pina Spinella è nata ad Acireale (CT) e vive da sempre nella frazione di Guardia, nella cui scuola Primaria ha insegnato per oltre un ventennio. Ha studiato e insegnato ai ragazzi scrittura creativa. È da sempre appassionata di libri, immagini, musica e di tutto quello che riguarda la sfera più profonda dell’animo umano. Ha pubblicato nel 2016 Il ritorno, in cui racconta la sua straordinaria ripresa dopo il coma dovuto a un episodio di malasanità. Nel 2019 ha pubblicato Il mito di Aci e Galatea, dedicato all’amore tra il pastore Aci e la ninfa Galatea, stroncato dalla gelosia del ciclope Polifemo.

Lunedì 17 marzo, lo Spettacolo di Opera dei Pupi di stile catanese a cura della Compagnia F.lli Napoli di Catania

“LE IMPRESE DI ORLANDO PER AMOR DI ANGELICA”

Sinossi: Il duello di Agricane e Orlando per amore di Angelica deve la sua origine letteraria a Matteo M. Boiardo, che la racconta nel c. XIX del I libro dell’ “Orlando Innamorato”.

I pupari catanesi, mettendo in scena l’episodio, ne fecero una delle “serate” più belle della “Storia dei paladini di Francia”: in un cavalleresco duello di tre giorni e tre notti si confrontarono l’amore puro ed ingenuo di Orlando per Angelica e l’amore tramutato in odio del forte e generoso Gran Khan dei Tartari ricusato dalla principessa indiana. L’episodio si presta ed è stato utilizzato dalla Marionettistica fratelli Napoli come ideale cornice per proporre ad un pubblico non iniziato tutti gli aspetti più significativi del teatro dei pupi di tradizione catanese. Innanzitutto la metafora di fondo che il teatro dei pupi proponeva al suo pubblico: l’eterna lotta del bene rappresentato dai paladini, contro il male, che si incarna di volta in volta nel perfido traditore Gano di Magonza, in furfanti di strada travestiti da eremiti, nei saraceni cattivi, nei giganti, nei draghi. Poi la proposta di tutti gli ingredienti spettacolari che costituiscono il fascino dell’Opera dei Pupi: le armature luccicanti, la ricchezza dei costumi, le scene con le loro fughe prospettiche, i combattimenti con il ritmo trascinante di una danza delle spade, il sangue che scorre sulle armature. Infine la riflessione critica dell’uomo comune sui problemi dell’esistenza mediata dalla bonomia, dall’arguzia, dalla comicità di “Peppininu”, la maschera del teatro dei pupi di tradizione catanese, capitato non si sa come in Francia al servizio dei Paladini che egli segue nelle loro avventure. Foto di Emidio Sarpietro.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA