la mostra
A Taormina “Le Cento Sicilie”, la collettiva intergenerazionale di dodici artisti siciliani contemporanei
Organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell'arte siciliana
E' aperta da oggi a Taormina, nei due piani dello storico Palazzo Ciampoli – dove sarà visitabile fino al 14 novembre (tutti i giorni, h. 9-19, ingresso libero) – "Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti", mostra organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano. Ieri l'inaugurazione alla presenza di Alberto Samonà, Assessore regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana, di Mario Bolognari, Sindaco di Taormina, e di tutti gli artisti e i partner coinvolti nel progetto espositivo: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell'arte in Sicilia. In mostra, con quattro opere ciascuno, sono Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Zanghi.
Nata da un'idea di Giuseppe Vella e Diego Cavallaro, che ne firma il progetto espositivo, "Le Cento Sicilie" propone un'esperienza di conoscenza e immersione nella dimensione dell'arte contemporanea in Sicilia con la guida degli stessi autori. Multimediale e inclusiva, infatti, accanto all'esposizione delle opere, "Le Cento Sicilie" affianca un'infografica con QR Code collegato a singole brevi interviste agli artisti, raggiunti nei loro studi in varie città della Sicilia.
"Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti" si innesta nel filone "Arte Sicilia Contemporanea", ciclo di progetti espositivi dedicati alla valorizzazione di Palazzo Ciampoli: prestigiosa residenza del XV secolo che negli anni passati è stata oggetto di un accurato restauro da parte della Regione Siciliana per essere restituita alla fruizione del pubblico. Un processo, questo, avviato nel 2019 con il ciclo "Arte Sicilia Contemporanea" quando Palazzo Ciampoli ha ospitato la mostra delle sculture di Francesco Messina, provenienti dal museo omonimo di Milano, e a seguire con il Convegno nazionale e la mostra di archeologia subacquea.
"Questa mostra a Taormina, "Le Cento Sicilie", – commenta Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana – già dal titolo rievoca le molteplici identità di questa nostra isola dove la Storia da millenni tesse vicende di uomini e culture. Senza dimenticare la felice citazione letteraria che rimanda a uno dei grandi pensatori della nostra terra: quel Gesualdo Bufalino del quale nel 2020, quando fu concepita questa mostra, ricorreva il centesimo anniversario dalla nascita. A Palazzo Ciampoli prende dunque corpo questa straordinaria indagine sui linguaggi di dodici artisti siciliani contemporanei. Mostra che, idealmente, è introdotta dalle sculture di Pietro Consagra esposte al Teatro Antico e che, dall'archeologia al segno contemporaneo, arricchisce l'esperienza di conoscenza dei visitatori".
Ad illustrare il progetto espositivo è la direttrice del Parco, l'archeologa Gabriella Tigano: "Torna l'artecontemporanea a Palazzo Ciampoli con una mostra che parla delle molteplici anime della Sicilia e già nel titolo cita Bufalino. Un omaggio non casuale, quello all'autore di Comiso, visto che la mostra era in programma per l'autunnoscorso e abbiamo dovuto rimandare per via della pandemia. Sarà ad ingresso gratuito, per spalancare le porte dell'arte contemporanea a un pubblico meno abituato a frequentare musei e gallerie, e avrà un'impostazione multimediale, inclusiva e assai innovativa: il visitatore potrà infatti entrare in contatto con i dodici artisti grazie al QR Code affiancato ad ogni opera e che rimanda a un video in cui l'artista si racconta".
A "Le Cento Sicilie" è dedicato un catalogo, in lavorazione, con il saggio del critico d'arte Ivan Quaroni. Che spiega: "La mia è una visione forestiera (e assolutamente non-oggettiva) di un critico che ama la pittura e, nella fattispecie, quella italiana. La prospettiva, cioè, di chi può, da una certa distanza, gettare uno sguardo zenitale, quasi a volo d'uccello, sulla composita realtà dell'attuale pittura siciliana, uno scenario inafferrabile, sfuggente, che meriterebbe non una mostra, ma una teoria di esposizioni capaci di documentarne le varie anime: quella realistica e quella surreale, quella tradizionalista e quella sperimentale, quella isolazionista e quella cosmopolita, quella identitaria e quella globalista, come parti di un complesso mosaico multicentrico".COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA