la storia
A Polizzi Generosa dove Domenico Dolce è di casa (e veste la Confraternita)
La Fondazione "PG 5 Cuori" e le attività dell'ente nato per volontà del celebre stilista
«Franco Marabeti ha sempre stimolato Domenico Dolce a non tagliare il cordone ombelicale che lo lega a Polizzi Generosa, spronandolo, altresì, a tornare più spesso nel suo paese natale per realizzare qualcosa per i giovani e lasciare, così, la sua autorevole impronta».
Al presidente della Fondazione "PG 5 Cuori" di Polizzi Generosa, Giovanni Silvestri, brillano gli occhi mentre racconta, con orgoglio tutto madonita, il percorso che ha portato alla costituzione dell'ente nato per volontà e su iniziativa di Domenico Dolce e della sua famiglia .
Luogo d'incontro e fucina di idee, la Fondazione "PG 5 Cuori" ( PG sono le iniziali di Polizzi Generosa e 5 sono i Cuori / lettere che formano la parola “amore”), si propone di realizzare una più ampia valorizzazione, promozione e fruizione nel mondo della città di Polizzi Generosa, attraverso la conoscenza e diffusione del suo ricco patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, per far emergere, affermare e rafforzare la realtà locale e la sua comunità.
Tra i progetti a brevissima scadenza, la Fondazione promuove un contest fotografico per scoprire nuovi talenti siciliani.
Il concorso nasce per valorizzare il lavoro di nuovi fotografi e per farlo offre tutto ciò di cui un autore emergente può avere bisogno per farsi conoscere, come: visibilità, formazione, consulenza e pubblicazione dei lavori.
Per il vincitore del contest è prevista una mostra personale a Polizzi Generosa nella sede della Fondazione e le candidature potranno essere inviate fino al prossimo 28 febbraio, data di scadenza delle domande di partecipazione.
Abbiamo incontrato Giovanni Silvestri, già sacerdote e profondo conoscitore del tessuto sociale, economico e culturale di Polizzi Generosa, nella sede della Fondazione, in una fredda serata di gennaio. A fare gli onori di casa anche il vice presidente Franco Marabeti.
Presidente come è nata l'idea di istituire una Fondazione?
«Su stimolo del vice presidente! (esclama Silvestri compiaciuto). Domenico Dolce e Franco Marabeti, infatti, sono cresciuti insieme. Così, dopo svariati incontri, Domenico si è sciolto ed ha ripreso con forza a coltivare le sue radici mostrando, ancora una volta, l'immutato affetto per i suoi compaesani; Domenico, in passato, ha sempre stimolato i giovani polizzani. Non è stato mai mellifluo e quando c'è stato da bacchettare ha bacchettato (sorride). L'idea iniziale è stata quella di voler risvegliare il paese che vede una scoraggiante partenza di giovani. Molto spesso si è intristiti nel vedere le strade vuote. La Fondazione, dunque, è un atto d’amore della famiglia Dolce per la loro città natale, per i suoi abitanti, le sue bellezze artistiche, le sue tradizioni e il suo unico paesaggio naturale».
Un paese che conserva tanti tesori?
«Alcuni esempi: il Trittico fiammingo, risalente al XV secolo ed esposto in Chiesa Madre, il civico museo archeologico, Santa Maria delle Grazie, con il bellissimo altare monumentale ligneo, che custodisce anche l' Addolorata, il famoso baldacchino in broccato risalente a Carlo V e la Chiesa di Santa Maria Gesù lo Piano».
Quest'ultima, grazie anche all'appello lanciato da Dolce e Gabbana, ha avuto un grande successo nell'ultimo censimento FAI I luoghi del Cuore…..
«Infatti, con lo straordinario risultato di 19.432 voti raccolti, la Chiesa di Santa Maria Gesù lo Piano si è aggiudicata il 3° posto della classifica siciliana, il 4° posto nella classifica speciale dedicata a “l’Italia sopra i 600 metri” e il 13° posto della classifica nazionale definitiva del 10° censimento “I Luoghi del Cuore” del FAI. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno appoggiato con amore questa candidatura».
Torniamo alla Fondazione, Com'è proseguito l'iter?
«Nell'estate del 2019 c'è stato un primo incontro con Domenico Dolce nella spianata della Chiesa Madre. In quell'occasione c'erano tutti i nostri giovani. Nel corso dell'incontro si ipotizzò di formare un'associazione finalizzata ad invogliare ai giovani a rivitalizzare il paese. Domenico si fece immediatamente carico delle loro istanze, incoraggiandoli e stimolandoli. Ma anche provocandoli e , per certi versi, richiamandoli alle loro responsabilità».
Come hanno reagito i giovani?
«Con grande entusiasmo, consapevoli che sarebbero diventati i veri protagonisti del futuro di Polizzi».
Cosa accade poi?
«Domenico prese i contatti dei giovani che erano presenti quella sera. L'estate successiva si passo alla fase operativa e si penso anche ad una struttura atta ad ospitare la sede sociale. Partirono, così, i lavori per ristrutturare l'attuale sede con maestranze locali. Per la maiolica che arreda il pavimento, Domenico si è rivolto all'azienda che collabora con D&G nella realizzazione dei frigoriferi colorati. Oggi, però, nelle altre case che stiamo ristrutturando, le ceramiche sono di nostra fattura. La sede è stata ideata da Domenico e tutto quello che vede è stato sistemato da lui in modo maniacale. Quando in un piccolo paese partono diversi cantieri significa che lavorano più di 40 persone».
Dall'idea di associazione si passa, poi, alla Fondazione, come mai?
«Quando si arrivo al dunque sorse il problema che i giovani da Polizzi vanno e vengono. Infatti, molti di quei giovani che erano presenti al primo incontro si erano trasferiti al Nord per studiare o lavorare. Così maturò l'idea di istituire una Fondazione aperta ai giovani ma con organi statutari stabile a Polizzi. Un modo per piantare radici solide e attivare con più forza l'azione della famiglia Dolce nel paese».
Quando viene inaugurata?
«É stata inaugurata il 13 agosto del 2020, giorno del compleanno di Domenico. Il 16 agosto, poi, c'è stata la grande festa per la proiezione in piazza del film di Giuseppe Tornatore, Devotion».
Quali progetti avete in cantiere?
«Siamo stati poco fortunati a causa di questo periodo di emergenza sanitaria. Abbiamo comunque realizzato tre mostre fotografiche: “La sagra delle nocciole”, “Polizzi, T'amo, Polizzi” e “Tutti sognano, ieri , oggi, domani”. Abbiamo, inoltre, in cantiere laboratori artistici e diversi progetti presentati dai giovani. Infine, un contest fotografico rivolto a tutti i fotografi siciliani ed una mostra sul Venerdì Santo».
Sappiamo che Domenico Dolce è molto devoto a questa festa. È vero?
«Si! I suoi familiari hanno anche fatto parte della confraternita».
Chi è Domenico Dolce per i polizzani?
(Alla domanda risponde immediatamente Franco Marabeti, vice presidente della Fondazione ed amico d'infanzia di Domenico Dolce, che continua l'intervista )
«Domenico è una persona eccezionale in tutto, buona e disponibile. Non ha dimenticato nulla della suo passato a Polizzi. Per tutti noi è un amico sempre presente nell'ascolto e nell'aiuto».
Franco, il luogo del cuore di Domenico a Polizzi?
«Il monastero di Santa Maria delle Grazie che custodisce l' Addolorata. Domenico ha realizzato il manto che veste la Madonna ed ha fatto restaurare il fercolo addobbandolo con pietre preziose. Inoltre, ha vestito i confrati della congregazione di Maria Santissima degli Agonizzanti che portano a spalla entrambe le vare e le statue dei misteri, con abiti che possono indossare in occasione della festa»
Quello di Dolce è un amore corrisposto?
«Assolutamente si! I polizzani lo ricambiano con altrettanto affetto, stima ed amicizia»
Il papà aveva una sartoria in centro?
«Si! Lui riprende nella moda i modelli che il padre realizzava nella sua sartoria che si trovava qui accanto. Domenico ha portato a livello mondiale, l'idea e la creatività sartoriale del padre, con lo stesso gusto e lo stesso stile».
Il futuro della Fondazione?
«La Fondazione non ha ancora potuto esprimere tutte le sue potenzialità. Auspichiamo che alcuni progetti presentati dai giovani possano decollare anche attraverso la firma di Dolce. Desideriamo rimettere in movimento l'artigianato e l'agricoltura, far conoscere il nostro dolce tipico, lo sfoglio polizzano, il fagiolo Badda e le attività turistiche e ricettive. Alcuni ragazzi hanno recentemente aperto un Glamping molto bello. Un altro giovane, grazie agli stimoli di Dolce, è tornato dalla Svizzera ed ha aperto un bistrò in piazza».
Vice presidente, quando tornerà Dolce a Polizzi?
«(Franco Marabeti sorride): “Dobbiamo finire di sistemare altre cose e mi ha promesso che lo faremo insieme a fine febbraio».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA