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Il rapporto lav

Zoomafia in Sicilia: così i clan sfruttano cani e cavalli (e non solo)

Nel 2022 aperti dalle procure isolane 800 fascicoli con 600 indagati

Di Redazione |

Corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, macellazioni clandestine, pesca di frodo, traffico di fauna selvatica, doping: sono alcuni dei crimini contro gli animali accertati in Sicilia che emergono dal rapporto zoomafia 2023 redatto da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’osservatorio zoomafia Lav.

Il nuovo rapporto, che gode del patrocinio della Fondazione Antonino Caponnetto ed è giunto alla sua ventiquattresima edizione, analizza lo sfruttamento criminale di animali avvenuto nel 2022. «La Sicilia è una delle regioni dove la zoocriminalità è più attiva – afferma Troiano. – Si registrano tutti i reati presi in esame, ed alcune condotte sono fortemente radicate nel sottobosco delinquenziale». L’osservatorio ha chiesto alle procure ordinarie, e a quelle presso i Tribunali per i minorenni, dati relativi al numero totale dei procedimenti penali nel 2022, sia noti che a carico di ignoti, e al numero di indagati per reati a danno animali. Per la Sicilia le risposte sono arrivate da 13 procure su 16 (non hanno risposto Agrigento, Barcellona Pozzo di Gotto e Ragusa) e da 3 Procure minorili (non ha risposto Caltanissetta).

«Proiettando i dati a livello regionale, si può stimare che nel 2022 in Sicilia sono stati registrati almeno 800 fascicoli (circa l’8,87% di quelli nazionali), con un tasso di 15,82 procedimenti ogni 100.000 abitanti; con almeno 600 indagati (circa il 12,89% di quelli nazionali), con un tasso di 11,86 indagati ogni 100.000 abitanti. Ricordiamo che si tratta di una stima per difetto e non di un dato certo, vista l’assenza di dati di importanti Procure che non hanno aderito alla nostra richiesta», afferma la nota della Lav.

«I traffici legati allo sfruttamento degli animali in Sicilia confermano la loro pericolosità e rappresentano un’importante fetta del business realizzato a livello nazionale – continua Troiano. – Le corse clandestine, ad esempio, rappresentano il business più allarmante e le indagini hanno confermato gli interessi delle consorterie mafiose per questo crimine». “Le illegalità – osserva – non risparmiano le gare ippiche ufficiali Secondo i dati ufficiali relativi all’elenco dei cavalli risultati positivi al controllo antidoping, ai sensi del regolamento delle sostanze proibite, nel 2022, 5 cavalli che hanno partecipato a gare ufficiali in Sicilia sono risultati positivi a qualche sostanza vietata».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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