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Wind Jet, i bilanci erano truccati dal 2005

Wind Jet, i bilanci erano truccati dal 2005 14 indagati per bancarotta fraudolenta

Coinvolto anche Pulvirenti - Confconsumatori: «Ora i risarcimenti»

Di Redazione |

CATANIA – La Procura della Repubblica di Catania ha iscritto sul registro degli indagati 14 persone, emettendo altrettanti inviti a rendere interrogatorio, per bancarotta fraudolenta in relazione alla vicenda del dissesto della Wind Jet. L’inchiesta coordinata dalla Procura etnea è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Catania. La vicenda è relativa all’ammissione al concordato preventivo, nel maggio di due anni fa, con un passivo di oltre 238 milioni di euro della compagnia aerea low cost.

L’attività investigativa eseguita dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Catania, in stretta collaborazione con i consulenti tecnici nominati dalla Procura, ha consentito di ricostruire le vicende societarie che hanno condotto all’aggravamento dello stato di dissesto della Wind Jet per oltre 160 milioni di euro per effetto di operazioni – secondo l’accusa – dolose compiute a partire dal 2005. Gli accertamenti bancari, le acquisizioni documentali e le rogatorie internazionali in Lussemburgo, Francia e Regno Unito avrebbero infatti fatto emergere che la Wind Jet già dal 2005, aveva riportato ingenti perdite che non le consentivano più di operare sul mercato in mancanza di immissione di capitali (essendo insufficienti le ricapitalizzazioni effettuate).

In base agli elementi investigativi raccolti, tali perdite sarebbero state occultate nel bilancio al del 31 dicembre del 2005 con un’artificiosa operazione di valorizzazione del marchio «WJ», consistita nella cessione (e retrocessione dopo pochi anni) del marchio Wind Jet in favore della Meridi s. p. a. (una società di gestione di supermercati facente parte del medesimo gruppo imprenditoriale) per un importo pari a 10 milioni di euro. Un’anomalia di bilancio rilevata anche dal commissario giudiziale avv. prof. Libertini nominato dal Tribunale fallimentare nell’ambito della procedura di concordato preventivo.

Negli anni successivi le operazioni di fittizia sopravvalutazione di bilancio sono proseguite e gli organi societari si sono avvalsi del contributo di società estere che hanno predisposto perizie di stima «di comodo» del magazzino e di beni strumentali di Wind Jet rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro. Secondo quando emerso dalle indagini, le fittizie rilevazioni dell’attivo nelle poste di bilancio sarebbero state eseguite d’intesa con i componenti dell’organo sindacale – che, invece, avrebbero dovuto svolgere funzioni di controllo – e d’accordo con i responsabili della società di revisione. La Wind jet avrebbe dunque intrapreso la trattativa svolta con Alitalia, nella prima metà del 2012, mentre versava in una grave condizione di dissesto occultata dalle fittizie sopravvalutazioni dei dati di bilancio.

Nel corso delle indagini sono emerse anche indebite appropriazioni di somme di Wind Jet da parte di Stefano Rantuccio e Stefano Biagio Rantuccio per importi pari a circa 270 mila euro mediante complessi trasferimenti di danaro dall’Italia al Lussemburgo e Regno Unito e successive retrocessioni verso l’Italia. Trattandosi di reato commesso in più di uno Stato, è stata contestata l’aggravante della transnazionalità.

Sul registro degli indagati sono stati iscritti Gianmarco Abbadessa, componente del collegio sindacale di Wind Jet, Gianni Cominu quale Maintenence PH di Wind Jet, Giuseppe D’Amico quale Engineering Manager di Wind Jet, Luciano Di Fazio Senior Partner di Emintad, società di consulenza strategica advisor di Wind Jet dal 14 gennaio 2011 con l’incarico di supportare la compagnia aerea in un piano di sviluppo; Gianluca Cedro Senior Partner di Emintad, società di consulenza strategica advisor di Wind Jet dal 14 gennaio 2011 con l’incarico di supportare la compagnia aerea in un piano di sviluppo; Giulio Marchetti, associate partner della Bompani Audit, Sarah Patti, componente del collegio sindacale di Wind Jet, Vincenzo Patti, presidente del collegio sindacale di Wind Jet, Antonino Pulvirenti, presidente del Consiglio di Amministrazione di Wind Jet, quale Amministratore Delegato e, dal 24 dicembre del 2009 presidente del Consiglio di Amministrazione di Meridi S. r. l. nonché Amministratore Unico di Finaria S. p. a., titolare del 99,22% delle azioni di Wind Jet e del 97,36% delle quote di MERIDI S. r. l.; Biagio Rantuccio quale destinatario di somme di denaro sul proprio conto corrente; Stefano Rantuccio quale amministratore delegato di Wind Jet, Paola Santagati, commercialista di Wind Jet, Remo Simonetti quale amministratore della Bompani Audit S. r. l., società di revisione contabile incaricata dall’assemblea dei soci dell’11 luglio 2006 di svolgere l’incarico del controllo contabile di Wind Jet, incarico rinnovato per il triennio 2009-2011 e Angelo Vitaliti, quale componente del Consiglio di Amministrazione di Wind Jet nonché amministratore delegato di MERIDI S. r. l. dal 24 dicembre del 2009.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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