L'OMICIDIO
Vittoria, la festa di Capodanno finita nel sangue: ucciso dal branco dopo le avances alla ragazza sbagliata
Si cercano gli autori del pestaggio di un nordafricano, trovato morto vicino all'ingresso della discoteca «La Dolce Vita»
E’ finita nel sangue una festa di Capodanno organizzata nella discoteca «La Dolce Vita», a Vittoria, nel ragusano. Un giovane di origine nordafricana è stato ucciso, all’alba, da un gruppo di romeni. Il giovane sarebbe stato colpito con delle spranghe e poi con un coltello a serramanico. Il corpo è stato ritrovato dai carabinieri, avvertiti da alcuni testimoni, all’ingresso del locale, abituale luogo di ritrovo dei tanti migranti che vivono e lavorano nelle serre tra Vittoria e Acate.
Al pub si erano dati appuntamento per il tradizionale veglione di fine anno un gruppo di extracomunitari. La festa è andata avanti per tutta la notte e alle prime luci dell’alba molti erano già andati via. Dietro all’omicidio ci sarebbero state le attenzioni rivolte dal giovane a una ragazza romena. Frasi che avrebbero scatenato l'ira di un gruppo di connazionali: almeno tre lo avrebbero atteso all’ingresso del locale e lo avrebbero aggredito con spranghe e coltelli, lasciandolo a terra, privo di vita.
L'allarme è stato lanciato da alcuni partecipanti alla festa. Quando i carabinieri e i sanitari sono arrivati l’uomo era già morto. Non aveva documenti con sè. I carabinieri stanno lavorando per identificarlo. Si tratterebbe di un tunisino di circa 30 anni secondo quanto riferito da alcuni connazionali della vittima. Gli investigatori cercano conferme sulla sua identità.
I militari, che conducono le indagini, hanno fermato alcune persone e stanno vagliando la loro posizione: presto potrebbero esserci ulteriori sviluppi nelle indagini. Secondo indiscrezioni sono due minorenni e un maggiorenne i romeni fermati e interrogati dai carabinieri.
In caserma sono stati sentiti anche alcuni dei presenti alla festa di fine anno. Dalle testimonianze e dai racconti potrebbero emergere particolari utili. I carabinieri del Nucleo Operativo di Vittoria e dal Nucleo Investigativo di Ragusa, coordinati dal colonnello Giovanni Palatini e dal capitano Raffaele Salustro, stanno anche esaminando le telecamere di videosorveglianza del locale e della zona. «La Dolce Vita» è di proprietà di vittoriese, ma all’interno lavorano alcuni romeni. Altre volte, in passato, si sono registrati episodi di violenza. L'inchiest è nelle mani del procuratore Fabio D’Anna e della pm Silvia Giarrizzo.
«Ancora un fatto di sangue, di estrema gravità, consumato nel nostro territorio. – ha commentato il sindaco di Vittoria Aiello – Il tasso di violenza continua a salire con una escalation di episodi impressionanti. Il presidio del territorio appare lontano dalle problematiche con cui ci misuriamo. Pochi uomini e pochi mezzi. Mi rivolgo ancora una volta alle Istituzioni competenti. Occorre potenziare in via di eccezionalità anche la dotazione organica della polizia locale. Il territorio e i problemi sono troppo vasti: bisogna prenderne atto e assicurare i rimedi adeguati. E introdurre la pratica del Daspo urbano in misura adeguata ai problemi che viviamo». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA