Cronaca
Vittoria, arrestato il guidatore del Suv che ha travolto i due cuginetti: era ubriaco e drogato
VITTORIA – E’ risultato positivo all’alcol test e anche al test sull’assunzione di droga il guidatore del Suv che ieri sera ha arrotato due ragazzini che si trovavano seduti sul marciapiede di casa a Vittoria in via IV Aprile, in un tratto di strada piccolo e stretto tra via Ancona e via Gaeta, dove non si capisce come un’auto potesse andare a quella velocità. L’uomo, Rosario Greco, 34 anni, con precedenti penali è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale. Uno dei due bambini, Alessio D’Antonio, 11 anni compiuti nel mese di maggio, è infatti morto sul colpo; l’altro, Simone, coetaneo, primo cugino, non ha più le gambe e ieri sera è stato ricoverato, intubato, al “Guzzardi” di Vittoria prima di essere trasferito nel reparto di Rianimazione pediatrico di Messina dove in nottata è stato sottoposto un delicato intervento chirurgico. E’ in gravissime condizioni. Quando i medici dell’ambulanza “118” sono arrivati a soccorrerli, il ragazzino era cosciente ma senza più le gambe, tranciate di netto dal passaggio del Suv.
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Erano circa le 21 quando è successa la tragedia. L’impatto è stato violento e la scena che si è presentata ai primi soccorritori era raccapricciante. I corpi dei due ragazzini sono stati sezionati dalle ruote del potente mezzo, una Jeep Renegade con 3 persone a bordo e Rosario Greco alla guida. L’auto ha pure tranciato il tubo del gas metano installato sul marciapiede, tant’è che sono stati chiamati i vigili del fuoco per riparare il guasto e mettere in sicurezza la zona.
Il fuoristrada ha concluso la sua marcia all’angolo di via Gaeta. I 3 sarebbero scesi dalla vettura e fuggiti a piedi dal luogo dell’incidente. Dopo la fuga dal luogo della tragedia, due dei tre occupanti del Suv (ma non il guidatore) si sono presentati presso la caserma dei Carabinieri di via Garibaldi per raccontare l’accaduto. Avrebbero detto che non erano loro alla guida della macchina. Poiché le indagini sono svolte dal Commissariato di Vittoria, i due sono stati condotti nella sede della Polizia dove sono stati interrogati fino a notte fonda e hanno raccontato di essere fuggiti da via IV aprile per paura di essere linciati dalla folla.
In commissariato poco dopo si è costituito anche il conducente. Avrebbe perso il controllo dell’auto durante una manovra azzardata di sorpasso all’incrocio con via IV aprile, una strada del centro storico dove è facile che le persone si intrattengano a chiacchierare sul marciapiede e i bambini a giocare e dove è impensabile procedere a tutta velocità.
Gli esami effettuati dall’Asp hanno accertato nel sangue del guidatore la presenza di un tasso alcolemico quattro volte superiore ai limiti di legge. L’uomo avrebbe confessato agli investigatori di avere fatto uso di cocaina ieri sera poco prima dell’incidente. Oltre all’accusa di omicidio stradale aggravato, la Squadra mobile gli contesta anche la detenzione di oggetti atti a offendere: nel Suv c’erano uno sfollagente telescopico e una mazza da baseball. I passeggeri che erano con lui, e che come l’autista sono fuggiti a piedi dopo l’incidente, sono stati denunciati per omissione di soccorso e favoreggiamento.
Una tragedia che ha riportato la città di Vittoria nel dolore. Un dolore già noto che troppe volte riemerge per fatti che non dovrebbero mai accadere. Sul posto dell’incidente, per i rilievi di legge, gli agenti della Polizia locale. Gli uomini del Commissariato, invece, hanno iniziato le delicate indagini per ricostruire la dinamica: i poliziotti sono andati alla ricerca di telecamere installate nelle abitazioni private del quartiere più antico di Vittoria, nei pressi dell’ex mattatoio, una strada che s’affaccia sulla vallata dell’Ippari.
I due cuginetti, che sono figli di due fratelli, frequentavano l’istituto comprensivo «Portella della Ginestra» di Vittoria. Scene di disperazione si sono registrate ieri da parte dei familiari dei due bambini davanti casa e in ospedale. Le due persone che erano con Rosario Greco a bordo del Suv hanno detto di avere temuto il linciaggio da parte delle persone presenti.
Anche in ospedale, scene di dolore e disperazione da parte dei parenti che si trovavano in casa e che hanno quasi assistito alla tragedia. I medici stanno facendo di tutto per salvare la vita al piccolo Simone, a cui nessuno potrà più restituire le sue gambe.
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