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La scuola diventerà asilo comunale

Villa del Sole tra degrado e recupero

Di Gioacchino Schicchi |

Quando, nell’ormai lontanissimo 2009, partirono i lavori di recupero dell’ex scuola materna della Villa del Sole, l’allora primo cittadino di Agrigento, Marco Zambuto, appariva raggiante. “Ci possiamo ritenere soddisfatti per il lavoro sin qui portato avanti – dichiarò – riuscendo a recuperare delle risorse dal bilancio comunale ed ottenendo un finanziamento ministeriale saremo in grado di restituire ai bambini di questa città una scuola materna ubicata all’interno di un grande polmone verde”. Un finanziamento che si tradusse in un mutuo da 196.252,78 con la Cassa Depositi e Prestiti per consentire il recupero della struttura, vandalizzata negli anni di chiusura della villa, e predisporre per la stessa interventi antisismici. Un anno dopo i lavori vennero completati,  l’istituto venne consegnato al circolo scolastico che fa capo alla scuola “Lauricella” e poi basta. Sì, niente. Silenzio profondo. Adesso la scuola, annuncia la nuova amministrazione, dovrebbe essere assegnata già nei prossimi mesi all’istituto inizialmente individuato, così come, 6 anni fa, si sarebbe dovuto fare.

“Avevamo immaginato la possibilità di affidare quei locali a privati – spiega il sindaco Lillo Firetto -, ma prima di farlo ci siamo rivolti agli enti pubblici locali, ottenendo appunto l’interessamento della scuola ‘Lauricella’. I locali, tra l’altro, nonostante quanto ci era stato detto, versano in condizioni abbastanza buone, quindi saremo in condizioni di recuperarli con risorse e maestranze comunali già a partire da marzo e potranno ospitare, il prossimo anno scolastico, le classi della scuola materna”.

Basterà questo? Assolutamente no. “Contestualmente alla consegna – spiega infatti l’assessore alla Pubblica Istruzione, Beniamino Biondi – svolgeremo una serie di lavori necessari a rendere sicura  e percorribile quell’area, oggi inibita. Crediamo che questo bene necessiti di un importante investimento per consentirne il recupero complessivo ma anche per destinare lo stesso ad un uso diverso da quello finora pensato”.

Sì, perché la Villa del Sole, una delle due più grandi ville comunali di Agrigento è la personificazione delle promesse mai mantenute, almeno finora.

Un privato è per sempre. Partiamo da quello che non sarà più nostro: il campetto di basket, recuperato con fondi del Rotary, ed oggi messo a bando perché la possano gestire i privati. Quando l’imprenditore Salvatore Moncada propose di costruire qui un palazzetto coperto si scatenò un’ondata di sdegno, oggi in pochi sembrano utilizzare la struttura. Ai privati dovrebbero andare anche le gabbie che una volta ospitavano scimmie, struzzi e pavoni. Ne aveva chiesto l’uso, anni fa, un’associazione che si occupa del recupero della fauna selvatica. Privati furono i fondi che consentirono di riaprire l’area giochi presente tra la villa e i locali dell’Arpa. Tutto è stato smantellato perché il muro di confine tra la proprietà Comunale e quella Provinciale era a rischio crollo. A rischio, da anni, anche alcune parti più a valle dell’impianto, senza provvedimenti in vista.

Alberi a perdere. Le piante di pino della Villa sono tutte in pessime condizioni di salute e, a decine, sono state “timbrate” con il simbolo rosso che ne determinerà l’abbattimento. Molti fusti sono evidentemente sbilanciati e, si spera, che il pericolo per i cittadini non sia elevato come sembra. A questo si aggiungono le difficoltà, organizzative ed economiche, per far fronte alla potatura dei grandi alberi di ficus, che in alcuni punti hanno reso non percorribili i viali. 

Fontane senz’acqua. Elemento caratteristico della villa è sempre stata la grande fontana con annesso laghetto strutturata su più livelli. Il bene è all’asciutto, letteralmente, da anni. Impossibile garantire, oggi, anche il funzionamento della fontanella più piccola, recuperata sempre con fondi privati 7 anni fa e poi dimenticata.

Giochini e giardini. Se il “Labirinto della Memoria”, creato nel giorno dell’ennesima inaugurazione, nel 2009, è oggi più che altro una spinata desolata, in pessime condizioni versano anche i pochi “giochini” sopravvissuti al tempo e ai vandali. Non resta che sperare, forse, che qualche privato metta mano al “portafoglio”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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