Vigile del fuoco ucciso a Vittoria
Vigile del fuoco ucciso a Vittoria Sotto torchio un sospettato
Un uomo interrogato in commissariato da polizia e carabinieri / VIDEO
C’è un sospettato nell’omicidio del vigile del fuoco di Vittoria, Giorgio Saillant, 57 anni, ucciso ieri sera con uno o più colpi di fucile al volto all’interno della sua auto, una Passat, dopo averla parcheggiato davanti casa a Vittoria, nel Ragusano. È un uomo che è in questo momento è interrogato da polizia di Stato e carabinieri in commissariato. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento nei suoi confronti.
Il vigile del fuoco è stato ucciso con diversi colpi di pistola davanti casa nel quartiere Forcone a Vittoria, nel Ragusano. L’uomo poco prima delle ore 22 sarebbe stato vittima di un agguato mentre posteggiava l’auto in via Guido De Ruggero angolo via Torino poco prima di rientrare a casa. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Ragusa.
Saillant, originario di Vittoria, era distaccato a Ragusa, dove era caporeparto dei vigili del fuoco. Gli investigatori per il momento non si sbilanciano. Quello che si sa è che gli uomini della polizia stanno scavando nella vita privata della vittima – sposato e con figli – per cercare di risalire a un possibile movente, e nel frattempo gli uomini della Scientifica stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’agguato che a prima vista, per le modalità, potrebbe sembrare di stampo mafioso.
Non sono emersi elementi che collegherebbero Saillant alla criminalità organizzata, anzi finora non sarebbe emersa alcuna ombra nel passato dell’uomo. Per questo si sta cercando di ricostruire anche gli ultimi momenti della sua vita. Insomma, al momento un vero e proprio giallo.
Per questo la squadra mobile della Questura e personale del commissariato di Vittoria stanno continuando a interrogare familiari, amici e conoscenti di Saillant per ricostruire le sue frequentazioni e la sua personalità. Per gli investigatori c’è una certezza: l’assassino conosceva le abitudini del 57enne, tanto da aspettarlo davanti casa. Il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, e il sostituto Monica Monego, che coordinano le indagini, hanno disposto l’autopsia.