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Ustica, resta (per altri 8 anni) il segreto di Stato sulla strage

Di Redazione |

I documenti del Sismi sulla strage del Dc-9 di Ustica, che il 27 giugno 1980 provocò la morte delle 81 persone a bordo, non saranno resi pubblici, come ci si aspettava dopo che il 2 luglio scorso il Consiglio di presidenza del Senato aveva approvato all’unanimità un parere per consentire al presidente di Palazzo Madama di decretare lo stop del segreto funzionale sugli atti fino al 30 giugno 2001 delle commissioni parlamentari di inchiesta, tra cui quella sulle «Stragi».

Il mantenimento della classificazione «segretissimo» per altri 8 anni, anticipata dalla Stampa, è stata confermata da Giuliana Cavazza De Faveri, presidente dell’Associazione per la verità su Ustica: «La Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Informazioni per la Sicurezza (Dis), mi ha formalmente comunicato, nella mia qualità di Presidente della Associazione e figlia di una delle vittime di quel disastro aereo, che rimangono segretati i documenti relativi alla attività del Sismi a Beirut a cavallo tra gli anni ’70 e ’80 del 900, sui quali a suo tempo fu apposto il segreto di stato dal colonnello Stefano Giovannone, permanendo ‘l’idoneità ad arrecare in caso di divulgazione un grave pregiudizio agli interessi essenziali della Repubblica».

«La mancata divulgazione di quegli atti – ha spiegato in una nota Giuliana Cavazza De Faveri – consente la continuazione di una insistita pubblica mistificazione di quello che accadde il 27 giugno 1980, con fantasiose ipotesi di battaglie aeree mai avvenute e missili mai lanciati, come autorevolmente accertato nella sentenza penale passata in giudicato che ha assolto con formula piena (il fatto non sussiste) i generali della Aeronautica dall’accusa di depistaggio. Valuteremo le prossime iniziative da intraprendere, eventualmente anche al Tar, ritenendo inaccettabile che il Dis valuti che la dichiarazione contenuta nella mia istanza ‘di avere un interesse qualificato e specifico alla conoscenza di tali documenti anche per motivi di giustizia, non risulti sufficiente all’accoglimento della richiesta di accesso pur riconoscendo e dando atto dell’elevato rilievo morale delle finalità che la ispirano».

La decisione di continuare a mantenere il segreto sulle carte dell’ex Sismi è stata criticata dalla presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini: «Da quarant’anni sulla strage di Ustica si combattono due tesi contrapposte: quella della bomba sull’aereo e quella del missile lanciato per sbaglio in uno scenario di guerra. A me oggi preme solo ricordare che nell’ultimo, recente anniversario della strage, il premier Conte ha detto che ‘non devono esserci più veli a coprire le pagine più tragiche della nostra storia nazionalè. Ebbene, la notizia che Palazzo Chigi ha prorogato per otto anni il segreto di Stato sui documenti del Sismi a Beirut va nella direzione esattamente opposta. Se non si trattasse di una tragedia nazionale, sarebbe lecito parlare di farsa». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA