Cronaca
Tutta Catenanuova alla fiaccolata per Loredana, ancora sotto shock per il primo femminicidio
CATENANUOVA – Non sarebbe mai salita spontaneamente sull’auto dell’ex compagno e ha implorato di non essere uccisa. Loredana Calì assassinata lunedì mattina da Filippo Marraro, che aveva lasciato dopo una convivenza durata oltre 18 anni e dalla quale sono nati due figli, negli ultimi giorni aveva percepito che l’ex compagno, dal quale si era separata lo scorso agosto, era ossessivo, la seguiva, chiedeva ad amici e conoscenti se sapessero dove era.
Dalla ricostruzione che emerge dalla confessione, Marraro dopo averla costretta a salire in auto si è diretto verso la casa di campagna dei genitori di lei e una volta sul posto l’ha costretta a scendere minacciandola con la pistola. Loredana lo avrebbe implorato di non ucciderla, gli avrebbe anche chiesto perdono per averlo lasciato, ma lui le ha sparato al petto probabilmente mentre Loredana era inginocchio cosciente di quello che stava per accadere e supplicandolo, disperata, di fermarsi. «Sono pronta anche a mettermi in ginocchio e chiederti perdono». Ma lui le avrebbe detto: «È troppo tardi, ti ammazzo». Un colpo dritto al cuore. Secondo indiscrezioni, avrebbe detto di non essere stato sicuro di averla uccisa e per questo avrebbe sparato un altro colpo.
Prima e dopo la confessione ai carabinieri Marraro, difeso dall’avvocato Maria Fallico del Foro di Catania, avrebbe continuato a dire: «Chiedo perdono ai miei figli. Sono l’unico bene che ho». Dopo avere sparato a Loredana ha chiamato i familiari di lei dicendo: «Andate a prenderla. E’ morta». Poi si è diretto verso il suo autolavaggio, dove ha nascosto il revolver calibro 38 special ed è andato a casa. Da qui ha chiamato il carabinieri ed ha inviato un messaggio a “Peppe clik”, un amico di Agrigento, come lui appassionato di motori che stava organizzando un raduno di moto, dicendo che non avrebbe partecipato perché aveva ucciso la moglie. L’uomo è Giuseppe Nobile, fotografo che quando ascolta il messaggio vocale per un attimo pensa ad uno scherzo, poi allarmato dal tono di voce, avvisa le forze dell’ordine e scopre che Marraro ha veramente assassinato la compagna. Quando i carabinieri sono arrivati a casa di Marraro, lui si limita a dire: «Ormai l’ho fatto e quindi è giusto che devo pagare. Chiedo perdono ai miei figli», quindi indica il nascondiglio della pistola e segue i militari in caserma, dove confessa l’omicidio.
L’avvocato Fallico ha spiegato di avere parlato solo pochi minuti con il suo assistito e di attendere che sia fissato l’interrogatorio dinanzi al Gip di Enna, ma spiega che contatterà il medico che aveva da tempo in cura Marraro per una depressione che era diventata evidente. Negli ultimi tempi aveva cominciato a seguire Loredana e, secondo voci di paese, avrebbe anche aggredito un uomo che accusava di avere una relazione con l’ex compagna. Non risultano denunce, come non risultano denunce da parte della vittima, che comunque era andata dai carabinieri spiegando di essere preoccupata ma senza formalizzare alcuna querela. Recentemente Loredana aveva acquisto un’auto e, da quel momento, Marraro avrebbe trascorso molte ore a cercarla, a seguirla per vedere se si incontrasse con qualcuno, ad attendere il suo rientro a casa. Sembra che sabato avesse trascorso il pomeriggio a chiedere notizie di Loredana «che non era in giro a Catenanuova» e chi ha parlato con lui ha detto «faceva come un pazzo e chiedeva a tutti». Sembra che lei fosse semplicemente andata dal parrucchiere a Regalbuto. Entro venerdì dovrebbe tenersi l’interrogatorio di garanzia da parte del Gip di Enna, mentre al momento non è stata fissata la data dell’autopsia sul corpo di Loredana, affidata dal sostituto procuratore Orazio Longo al patologo legale Cataldo Raffino.
Circa 3 mila persone alla fiaccolata di ieri sera, oltre metà degli abitanti del piccolo centro, organizzata dalle associazioni, dall’amministrazione comunale e da don Nicola Ilardo. L’omicidio di Loredana Calì ha suscitato profonda impressione. Si tratta del primo caso di femminicidio nella piccola comunità, tra l’altro eseguito con le modalità dell’esecuzione, se verrà confermato che Loredana era in ginocchio davanti al suo assassino quando le ha sparato al cuore.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA