Calcolando la crescita della spesa dei turisti d’oltreconfine negli ultimi dieci anni, è la Sardegna la regione italiana con il maggior incremento percentuale, precisamente del 73%, con un “incasso” passato dai 478 milioni del 2008 agli 827 milioni dello scorso anno. Aumento particolarmente consistente nell’arco del decennio anche per la Sicilia: +65,3%, con un incremento da 1.032 a 1.728 milioni.
E se le entrate turistiche sono in crescita, non è soltanto grazie ai visitatori dell’Eurozona: in Italia cresce in particolare la spesa dei viaggiatori provenienti dal Medio Oriente e dal Far East. Infatti la valuta con il maggiore aumento di scambi, secondo Best and Fast Change, è il dinaro kuwaitiano: nel 2017 l’incremento delle transazioni ha toccato il 55%. L’aumento delle operazioni di cambio è stato significativo anche per lo shekel israeliano (+30%), lo yen (+16%), il rublo (+14%) e la lira turca (+13,6%).
Nel Belpaese complessivamente nel 2017 i turisti stranieri hanno speso 38 miliardi e 343 milioni di euro con in testa negli “incassi” il Lazio (6.916 milioni) seguito da Lombardia (6.461 euro) e Veneto (5.908 milioni). I dati emergono dall’Osservatorio Best and Fast Change, società fiorentina tra i principali cambiavalute d’Europa, che ha elaborato i numeri della Banca d’Italia.
Roma, Milano e Venezia restano le mete favorite dai turisti internazionali insieme a Firenze e Napoli: la Toscana e la Campania, non a caso, si piazzano al quarto e al quinto posto della classifica con giri d’affari rispettivamente di 4.352 milioni e di 2.173 milioni. Sempre secondo la rilevazione di Best and Fast Change, la maglia nera va invece al Molise con soli 14 milioni di euro spesi dai turisti.
Tra le monete più scambiate in volume figura lo yuan cinese, che lo scorso anno ha fatto registrare un aumento di transazioni del 5% presso gli sportelli Best and Fast Change. «Non è un caso – spiega Fabrizio Signorelli, amministratore unico di Best and Fast Change -. La spesa per vacanze dei turisti dell’Asia è cresciuta del 9,6% nel 2017, come afferma l’Indagine sul turismo internazionale da poco divulgata dalla Banca d’Italia».
Il contributo dei visitatori dell’area dell’euro comunque incide ancora in misura decisiva sulle entrate turistiche italiane: i flussi provenienti da Germania e Francia valgono da soli oltre 10 miliardi. «Tra i Paesi continentali che non fanno parte dell’area euro spiccano i numeri della Svizzera – sottolinea Signorelli – con un aumento delle transazioni di franchi vicino al 10%». Tra le monete del continente americano «sono in netta crescita i cambi di dollaro canadese (+7,3%) e real brasiliano (+5,6%)», mentre «la sterlina paga il post-Brexit». La moneta britannica, infatti, ha patito un calo di transazioni dell’13,5% negli sportelli Best and Fast Change.