Cronaca
Trentasette anni senza Pippo Fava, un maestro che ci insegna ancora tanto
Trentasette anni fa, la sera del 5 gennaio 1984, a Catania, nei pressi del Teatro Stabile, il giornalista Pippo Fava, direttore del mensile «I Siciliani» da lui stesso fondato, fu assassinato da sicari di Cosa Nostra. Dalle pagine del suo giornale, faceva clamorose rivelazioni sulle collusioni che legavano imprenditori, politici e mafiosi catanesi. Fava – ricorda Ossigeno in una nota – era un intellettuale poliedrico impegnato con coraggio e passione civile sul versante della legalità.
Come scrittore, drammaturgo, saggista, sceneggiatore aveva ottenuto importanti riconoscimenti. Era nato a Palazzolo Acreide (SR). Aveva 59 anni. I rappresentati politici disertarono i suoi funerali. A lungo molti hanno cercato di far credere che fosse rimasto vittima di un delitto passionale. Soltanto molti anni dopo i processi hanno accertato che la matrice dell’omicidio era mafiosa e il fatto che a ucciderlo fu il mafioso Aldo Ercolano che, insieme a Maurizio Avola, gli tese un agguato e lo uccise con cinque colpi di pistola alla nuca per ordine del boss etneo Nitto Santapaola.
Nel 2003, quindici anni dopo l’agguato, Maurizio Avola, divenuto collaboratore di giustizia e reo confesso, è stato condannato a 7 anni di reclusione. l boss mafiosi Benedetto Santapaola e Aldo Ercolano sono stati condannati all’ergastolo quali mandanti. Sui possibili mandanti politici si è indagato per anni, ma senza risultato.
La storia di Giuseppe «Pippo» Fava e dei processi penali per il suo assassinio sono raccontati in dettaglio sul portale di Ossigeno per l’informazione «Cercavano la verità” (www.giornalistiuccisi.it) che mette a disposizione dei lettori molte informazioni sulla sua vita e le sue inchieste e offre la bibliografia e la filmografia che lo riguarda. A causa dell’emergenza Covid, la Fondazione Giuseppe Fava ha deciso di rinviare la consegna del Premio Giornalistico Nazionale 2021 prevista appunto il 5 gennaio, ma ha organizzato due eventi su facebook: una catena della memoria online, in collaborazione con WikiMafia, alla quale si può partecipare condividendo sui social immagini e frasi di Pippo Fava, con gli hashtag #pippofava ed #eranosemi; un webinar dal titolo «Triste, solitario y final: dove va il giornalismo in Sicilia?», coordinato da Attilio Bolzoni, in diretta sulla pagina facebook della Fondazione, cui partecipano: Concita De Gregorio, Nello Scavo, Claudio Fava, Mario Barresi, Accursio Sabella e Claudia Campese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA