La ong tedesca Mare-Go, che durante la notte scorsa ha sbarcato 37 migranti a Lampedusa, ha disubbidito alle autorità italiane: le era stato assegnato il porto di Trapani, ma ha attraccato invece a Lampedusa. Lo ha riferito la stessa organizzazione.
«E’ stato assegnato il porto di Trapani, a un minimo di 32 ore di distanza. Abbiamo comunicato alle autorità che Mare Go non è attrezzata per curare le persone soccorse per quel periodo di tempo e che il nostro equipaggio è stato in mare aperto per diversi giorni effettuando diverse operazioni di soccorso e quindi è irragionevole continuare così tante ore di navigazione per quanto riguarda il benessere delle persone soccorse e del nostro equipaggio. Ecco perché abbiamo deciso di dirigerci invece verso Lampedusa. La Capitaneria e la Guardia di finanza – hanno aggiunto dalla ong – sono state informate del fatto, in assenza di altra possibilità di raggiungere un Pos in sicurezza».
In totale sono 49 i migranti che, fra la notte e l’alba, sono giunti, dopo due sbarchi, a Lampedusa dove ieri c’erano stati 10 approdi con un totale di 355 persone. I primi 37, fra cui 8 donne, sono sbarcati alle 2,35 dopo che al largo erano stati soccorsi appunto dalla nave della ong tedesca Mare-Go. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Costa d’Avorio, Camerun, Nigeria, Sierra Leone e Burkina Faso e di essere partiti, pagando 2.500 dinari tunisini, da Sfax.
I carabinieri, all’alba, hanno rintracciato invece direttamente sulla terraferma di Lampedusa 12 tunisini, fra cui una donna e un minore, giunti con una barchetta di 5 metri, dopo aver pagato 5 mila dinari.
I due gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove gli ospiti sono saliti a 518.